Aborto interno

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Fra i diversi tipi di aborto, l’aborto interno può essere definito come la situazione che si presenta quando l’embrione, pur rimanendo all’interno dell’utero, non é più vitale.
La sua espulsione sopraggiunge solo dopo un certo lasso di tempo, che può variare da qualche giorno a svariate settimane.
Nel corso di questo periodo, l’embrione va incontro a diverse alterazioni di tipo involutivo, che possono andare dal riassorbimento, se l’interruzione ha luogo nelle prime settimane di gravidanza, alla deidratazione e mummificazione, se l’interruzione ha luogo più tardi.

Cause dell’aborto interno

L’aborto interno può essere causato da diverse ragioni, tra cui:

  1. Anomalie cromosomiche: Molti aborti spontanei, inclusi quelli interni, sono causati da anomalie cromosomiche nel feto, che impediscono lo sviluppo corretto dell’embrione o del feto.
  2. Problemi genetici: Alcune condizioni genetiche possono aumentare il rischio di aborto spontaneo o aborto interno.
  3. Anomalie uterine: Anomalie nella forma o nella struttura dell’utero possono rendere difficile per l’embrione o il feto impiantarsi o svilupparsi correttamente.
  4. Infezioni: Infezioni dell’utero o del sistema riproduttivo possono portare a un aborto interno.
  5. Disturbi ormonali: Alterazioni nei livelli ormonali, come una mancanza di progesterone, possono influire negativamente sulla gravidanza.
  6. Età materna avanzata: Il rischio di aborto spontaneo, inclusi gli aborti interni, aumenta con l’età della madre, soprattutto dopo i 35 anni.
  7. Malattie croniche: Condizioni mediche preesistenti, come il diabete o l’ipertensione, possono aumentare il rischio di aborto.
  8. Stress e fattori ambientali: L’esposizione a fattori stressanti o ambientali può anche contribuire all’aborto.

Spesso, l’aborto interno è il risultato di una combinazione di questi fattori.
È importante notare che molte volte esso è dovuto a cause che sono al di fuori del controllo della persona coinvolta e non è causato da comportamenti o azioni specifiche.
La causa esatta può essere determinata attraverso un’accurata valutazione medica.

Sintomi

Nei primi stadi di questa condizione, la donna può non avvertire alcun sintomo evidente.
Tuttavia, con il passare del tempo, possono verificarsi alcuni segni e sintomi che indicano un aborto interno. Ecco alcuni di essi:

  1. Mancanza di sintomi di gravidanza: La donna potrebbe notare una scomparsa dei sintomi tipici della gravidanza, come la nausea, la sensibilità del seno e la fatica.
  2. Assenza di battito cardiaco fetale: Durante un esame ecografico, il medico potrebbe non rilevare il battito cardiaco del feto, anche se la gravidanza è avanzata.
  3. Sanguinamento vaginale: Alcune donne sperimentano sanguinamento vaginale o perdite ematiche marroni. Questo può essere un segno di un aborto interno in corso.
  4. Dolore addominale o lombare: Si può manifestare dolore addominale o lombare, simile a quello dei crampi mestruali.
  5. Diminuzione delle dimensioni dell’utero: Il medico potrebbe notare che l’utero è in crescita più lentamente del previsto in base all’età gestazionale.
  6. Passaggio dei tessuti: In alcuni casi, il corpo può espellere il tessuto fetale o placentali. Ciò può apparire come coaguli di sangue o tessuto grigio o rosa.
  7. Diminuzione del movimento fetale: Nei casi di aborto interno che avvengono nelle fasi più avanzate della gravidanza, la donna potrebbe notare una diminuzione o l’assenza di movimento fetale.

Se una donna sospetta di avere un aborto interno, è fondamentale consultare un professionista medico.

Diagnosi

La diagnosi è solitamente confermata mediante una serie di esami medici e valutazioni cliniche.
Di seguito sono descritti i passaggi comuni per la diagnosi:

  1. Anamnesi e sintomi: Il medico inizierà con una dettagliata anamnesi, raccogliendo informazioni sui sintomi della paziente e sulla sua storia clinica, compresa la data dell’ultimo ciclo mestruale e l’età gestazionale stimata.
  2. Esame ecografico: L’ecografia è uno strumento essenziale per la diagnosi dell’aborto interno. Durante un esame ecografico transvaginale o addominale, il medico cercherà segni di uno sviluppo fetale inadeguato o l’assenza di battito cardiaco fetale.
  3. Esami del sangue: Saranno eseguiti esami del sangue per misurare i livelli dell’ormone beta-hCG, il cui aumento dovrebbe avvenire durante una gravidanza normale. Nel caso di un aborto interno, i livelli di beta-hCG possono diminuire o rimanere costanti.
  4. Esame fisico: Il medico eseguirà un esame fisico per valutare la dimensione dell’utero e la presenza di dolore addominale o lombare.
  5. Monitoraggio dei sintomi: La paziente sarà monitorata per eventuali cambiamenti nei sintomi, come sanguinamento vaginale o aumento del dolore addominale.

La diagnosi di aborto interno può essere un momento emotivamente difficile per le pazienti.
In molti casi, la conferma dell’aborto interno porterà a una discussione tra la paziente e il medico sulla gestione delle opzioni, che possono includere l’attesa di un aborto spontaneo, l’uso di farmaci per indurre l’aborto o un intervento chirurgico di raschiamento uterino.
È importante che la paziente discuta con il medico tutte le opzioni disponibili e prenda decisioni informate in base alla propria situazione.
Inoltre, il supporto psicologico e l’assistenza emotiva sono spesso parte integrante della gestione di un aborto interno, poiché può essere un evento traumatico per la paziente.

Trattamento dell’aborto interno

Il trattamento dell’aborto interno dipenderà dalla situazione clinica specifica della paziente, dall’età gestazionale e dalle sue preferenze personali.
Di seguito sono descritte le opzioni di trattamento comuni:

  1. Attesa e monitoraggio: In alcuni casi, il medico potrebbe consigliare l’attesa di un aborto spontaneo. Questo può richiedere diversi giorni o settimane. Durante questo periodo, la paziente verrà monitorata attentamente per eventuali cambiamenti nei sintomi e per garantire che l’aborto avvenga in modo sicuro.
  2. Farmaci per indurre l’aborto: Se l’aborto non avviene spontaneamente o se la paziente desidera un’opzione più rapida, il medico può prescrivere farmaci come il misoprostolo o il mifepristone per indurre l’aborto.
  3. Raschiamento uterino: In alcune situazioni, come quando l’aborto spontaneo non si verifica o se ci sono complicazioni, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico noto come raschiamento uterino. Durante questo procedimento, il medico rimuove i tessuti non necessari dall’utero.

È fondamentale che la paziente discuta con il medico le diverse opzioni di trattamento, tenendo conto delle implicazioni mediche, dei rischi e dei benefici di ciascuna.
Inoltre, è essenziale ricevere supporto psicologico durante questo periodo, poiché un aborto interno può essere emotivamente difficile.
In caso di complicazioni o se la paziente presenta segni di infezione o perdite eccessive di sangue, è importante cercare assistenza medica immediata.
La decisione sul trattamento migliore verrà presa in base alle circostanze individuali della paziente e alle raccomandazioni del medico.

Prevenzione

L’aborto interno è spesso causato da anomalie genetiche o problemi con lo sviluppo dell’embrione, fattori che non possono essere prevenuti.
Tuttavia, ci sono alcune considerazioni che possono contribuire a una gravidanza sana e ridurre il rischio di aborto interno:

  1. Assistenza preconcezionale: Se si sta pianificando una gravidanza, è importante cercare assistenza prenatale e condurre uno stile di vita sano prima di concepire. Mantenere una dieta equilibrata, evitare il fumo, l’alcol e le droghe, e gestire le condizioni mediche preesistenti può contribuire a una gravidanza più sicura.
  2. Controllo medico: Durante la gravidanza, è essenziale ricevere cure prenatali regolari. I medici possono monitorare la salute della madre e del feto e rilevare precocemente eventuali problemi che potrebbero aumentare il rischio di aborto interno.
  3. Gestione dello stress: Il livello di stress può avere un impatto sulla salute generale durante la gravidanza. Trovare modi per gestire lo stress, come attraverso la meditazione, lo yoga o il supporto psicologico, può essere utile.
  4. Evitare infezioni: Le infezioni durante la gravidanza possono aumentare il rischio di aborto interno. Prendere precauzioni per evitare infezioni sessualmente trasmissibili o altre infezioni è importante.
  5. Consultare un genetista: Se ci sono preoccupazioni sulla storia familiare di anomalie genetiche, consultare un genetista prima di concepire può essere utile. Ciò può aiutare a identificare eventuali rischi e opzioni di prevenzione.

È importante ricordare che in molti casi l’aborto interno è dovuto a fattori genetici o biologici che non possono essere controllati.
La consulenza e il supporto medico adeguato durante la gravidanza sono le chiavi per affrontare il rischio di aborto interno e garantire una gravidanza sana.

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