I danni alla salute provocati dai cibi fritti

I cibi fritti sono deliziosi, ma spesso sottovalutiamo gli effetti negativi che essi possono avere sulla nostra salute.
In questo articolo, esploreremo in profondità i danni alla salute provocati dai cibi fritti e l’importanza di comprendere tali effetti.
Dall’aumento del rischio di malattie cardiache al peggioramento della salute della pelle, scopriremo come questi cibi, così amati in tutto il mondo, possono avere impatti significativi sulla nostra benessere.

Cibi fritti, gustosi ma…

I cibi fritti sono alimenti che vengono preparati immergendoli in olio bollente o altri grassi e cucinandoli fino a quando diventano croccanti e dorati.
Questo metodo di cottura è molto diffuso in tutto il mondo e offre un sapore distintivo e una consistenza croccante ai cibi. Ecco alcuni esempi di cibi fritti:

  1. Patatine fritte: Le patatine fritte sono forse il cibo fritto più popolare al mondo. Le patate si tagliano a fette sottili o a bastoncini, poi si immergono in olio bollente e poi si salano.
  2. Pollo fritto: Il pollo fritto è un piatto comune in molte cucine. Il pollo si riveste con una pastella o una panatura, quindi si frigge finché non diventa croccante e dorato.
  3. Tempura: La tempura è un piatto giapponese che prevede l’immersione di frutti di mare o verdure in un impasto leggero a base di farina e acqua, seguito dalla frittura.
  4. Pesci fritti: Il pesce viene spesso preparato fritto, con una crosta croccante. Varietà di pesce come l’halibut, la sogliola e il merluzzo sono comunemente fritte.
  5. Gamberi fritti: I gamberi sono un altro alimento spesso fritto. Possono essere impanati e fritti fino a diventare croccanti.
  6. Cipolle fritte: Le cipolle possono essere tagliate a fette sottili, ricoperte da una pastella e fritte per creare anelli di cipolla croccanti.
  7. Crostacei fritti: Alcuni crostacei come le cozze, le ostriche o i calamari vengono immersi in una pastella e fritti.
  8. Cibi da strada fritti: In molte culture, è possibile trovare cibi da strada fritti come involtini primavera, falafel, samosa e molto altro.

Il processo di frittura coinvolge la cottura degli alimenti a temperature elevate, generalmente tra i 175°C e i 190°C, in olio o grasso.
Durante la frittura, l’olio o il grasso viene assorbito dagli alimenti, rendendoli croccanti all’esterno e morbidi all’interno.
Tuttavia, il consumo eccessivo di cibi fritti può avere effetti negativi sulla salute a causa dell’alto contenuto di grassi e calorie, nonché degli effetti degli oli utilizzati nella cottura. Pertanto, è importante consumare cibi fritti con moderazione.

Olio d’oliva e olio di semi: Perché l’olio d’oliva è migliore

Molte persone si chiedono quale tipo di olio sia il meno dannoso per la salute.
L’olio d’oliva, noto per i suoi benefici per la salute, è una scelta migliore rispetto agli oli di semi.
Esso è ricco di grassi monoinsaturi, che possono aiutare a migliorare i livelli di colesterolo.
Gli oli di semi, d’altra parte, contengono più grassi polinsaturi che possono essere meno salutari se surriscaldati.

Valore nutrizionale dei cibi fritti

I cibi fritti sono noti per i loro elevati contenuti di grassi e calorie.
Durante la frittura, gli alimenti assorbono una quantità significativa di olio, contribuendo a un aumento delle calorie e dei grassi.
Inoltre, gli oli utilizzati nella frittura possono influenzare significativamente il valore nutrizionale dei cibi in diversi modi. Ecco come:

  1. Assorbimento di grassi: Durante il processo di frittura, gli alimenti immersi nell’olio assorbono una quantità significativa di grassi. Questo aumento del contenuto di grassi negli alimenti può portare a un aumento delle calorie e del contenuto di grassi saturi nei cibi, rendendoli più calorici e meno salutari.
  2. Ossidazione: Gli oli utilizzati nella frittura sono sottoposti a temperature molto elevate, che possono causare l’ossidazione degli acidi grassi presenti nell’olio. Questo processo può generare radicali liberi e sostanze chimiche dannose che possono contribuire all’insorgenza di problemi di salute, come l’infiammazione e l’ossidazione del colesterolo LDL, che è associata alle malattie cardiache.
  3. Tipo di grasso: Il tipo di olio utilizzato nella frittura è cruciale. Alcuni oli, come l’olio d’oliva e l’olio di avocado, sono più ricchi di grassi monoinsaturi e polinsaturi, che sono considerati più salutari rispetto ai grassi saturi. L’uso di oli ricchi di grassi saturi può aumentare il contenuto di grassi saturi nei cibi, il che è dannoso per la salute del cuore e dell’apparato cardiovascolare.
  4. Cambio di colore e sapore: Gli oli utilizzati nella frittura possono alterare il colore e il sapore degli alimenti. Anche se ciò potrebbe contribuire all’estetica del piatto dal punto di vista culinario, spesso implica l’aggiunta di condimenti o salse ad alto contenuto calorico per migliorare il gusto, aumentando ulteriormente il valore calorico complessivo del pasto.
  5. Qualità dell’olio: La qualità dell’olio utilizzato è essenziale. Gli oli raffinati o gli oli che sono stati riutilizzati più volte per la frittura possono contenere composti dannosi o residui che si trasferiscono agli alimenti. Gli oli freschi e di alta qualità sono preferibili per ridurre questi rischi.

Per ridurre l’impatto negativo degli oli utilizzati nella frittura sul valore nutrizionale dei cibi, è consigliabile:

  • Utilizzare oli salutari come olio d’oliva, olio di avocado o olio di cocco, che sono ricchi di grassi monoinsaturi o polinsaturi.
  • Evitare l’uso eccessivo di oli nella frittura e considerare metodi di cottura alternativi come la grigliatura, la cottura al vapore o la cottura al forno.
  • Cambiare frequentemente l’olio per ridurre l’accumulo di sostanze dannose durante la frittura.
  • Limitare il consumo di cibi fritti, optando per alternative più sane quando possibile.

La comprensione di come gli oli influenzino il valore nutrizionale dei cibi è fondamentale per prendere decisioni alimentari più informate e mantenere una dieta equilibrata e salutare.

I cambiamenti apportati agli alimenti dalla frittura

Cibi fritti

Vediamo cosa succede alle verdure, da sempre considerate sinonimo di alimentazione sana, quando si friggono.
Nel momento in cui queste si immergono nell’olio caldissimo e si sottopongono al processo di frittura, oltre ad arricchirsi di molte calorie, esse perdono cospicue quote di vitamine e di sali minerali.
Nel corso della cottura a vapore o in tegame, invece la diminuzione di vitamine è trascurabile.
Quando un ortaggio viene soggetto a frittura, viceversa, la maggior parte della vitamina E viene persa.
Lo stesso ragionamento si può fare per le vitamine del gruppo A, del gruppo B (B1, B2 e B6) e del gruppo C.
Figuriamoci poi le ripercussioni che subiscono il beta carotene e i sali minerali: la verdura cotta in tegame, al forno o al vapore trattiene la maggior parte di questi nutrienti che, invece, in seguito al processo di frittura evaporano integralmente o quasi.
In aggiunta a ciò, il criterio di cottura dei cibi tramite frittura in olio bollente fa sì che si vengano a costituire delle vere e proprie tossine, come per esempio le amine eterocicliche (molecole con spiccate idoneità di sviluppare un tumore allo stomaco, ai polmoni, al fegato e all’intestino), l’acrilamide (una sostanza che è stata sospettata di essere cancerogena perché può portare a una sua mutazione idonea a ingenerare alterazioni genetiche nel DNA e quindi, in teoria, alla formazione di patologie tumorali) e i composti solforati.
In aggiunta a ciò, i salutari antiossidanti vengono del tutto distrutti.

Le possibili conseguenze sulla salute

Problemi cardiaci e cibi fritti

L’accrescimento a dismisura dei grassi con la frittura rende massimo il rischio di produrre l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie, diabete, ipertensione e tumori.
Il problema si accentua nel momento in cui dovessero essere usati oli già utilizzati in precedenti fritture o nel momento in cui si mangiano cibi fritti preventivamente (prefritti), come nel caso di alcune pietanze surgelate.
I cibi fritti possono contribuire all’insorgenza di malattie cardiache a causa del loro alto contenuto di grassi saturi. Questi grassi possono aumentare il colesterolo LDL, comunemente noto come “colesterolo cattivo,” favorendo la formazione di placche nelle arterie.

Effetti sul sistema circolatorio

Il consumo eccessivo di cibi fritti può influenzare il sistema circolatorio, aumentando il rischio di aterosclerosi, una condizione in cui le arterie si restringono a causa dell’accumulo di placche. Questo può portare a problemi come l’ipertensione e aumentare il rischio di ictus e infarto.

Cibi fritti e rischio diabete

Il consumo di cibi fritti è stato associato a un aumento del rischio di diabete di tipo 2. Questi cibi possono causare picchi glicemici, mettendo a dura prova il sistema di regolazione del glucosio nel sangue e portando all’insulino-resistenza.

Cibi fritti e cancro

Studi epidemiologici hanno evidenziato legami tra il consumo di cibi fritti e il rischio di alcune forme di cancro. Le alte temperature utilizzate nella frittura possono creare sostanze chimiche potenzialmente cancerogene.

Effetti negativi sulla salute della pelle

Anche la pelle può subire gli effetti negativi dei cibi fritti. Il consumo di questi alimenti è stato associato a problemi quali acne, invecchiamento precoce e altre condizioni cutanee.

Come ridurre il consumo di cibi fritti

Per ridurre il consumo di cibi fritti e adottare abitudini alimentari più sane, ecco alcune strategie e suggerimenti:

  1. Cucina a casa: Prepara i pasti a casa il più spesso possibile. Questo ti dà il controllo completo sugli ingredienti e i metodi di cottura. Scegli metodi di cottura più sani come la grigliatura, la cottura al vapore, la bollitura o la cottura al forno.
  2. Scegli alternative salutari: Sostituisci i cibi fritti con alternative più sane. Ad esempio, invece delle patatine fritte, prepara patatine al forno o patate bollite. Sostituisci il pollo fritto con pollo alla griglia o al forno.
  3. Riduci le dimensioni delle porzioni: Se decidi di consumare cibi fritti occasionalmente, riduci le dimensioni delle porzioni. Questo ti aiuterà a limitare l’assunzione di grassi e di calorie in eccesso.
  4. Condividi i pasti fritti: Quando mangi fuori, considera di condividere un piatto fritto con un amico o un membro della famiglia. Questo ti permette di assaporare i cibi fritti senza esagerare.
  5. Scegli ristoranti salutari: Quando mangi al ristorante, cerca luoghi che offrano opzioni più sane. Molte catene di ristoranti al giorno d’oggi includono piatti leggeri o opzioni non fritte nei loro menu.
  6. Fai scorte di snack sani: Per evitare la tentazione di cibi fritti come snack, assicurati di avere a disposizione spuntini sani come frutta, verdura tagliata, yogurt o frutta secca.
  7. Leggi le etichette: Controlla le etichette dei prodotti confezionati per identificare il contenuto di grassi saturi. Cerca alternative con meno grassi nocivi.
  8. Evita il riutilizzo dell’olio: Se friggi a casa, non riutilizzare l’olio più volte. Ogni volta che l’olio viene riutilizzato, può accumulare sostanze dannose.
  9. Mantieni un diario alimentare: Tieni un diario alimentare per monitorare quanto spesso consumi cibi fritti. Questo può aumentare la consapevolezza e aiutarti a identificare i momenti in cui potresti fare scelte alimentari più sane.
  10. Cerca alternative gustose: Trova alternative gustose che possano soddisfare il desiderio di cibi croccanti e saporiti. Ad esempio, puoi preparare chips di verdure croccanti al forno o bastoncini di pesce pescati in modo sostenibile e cotti al forno.
  11. Pianifica i pasti: Pianificare i pasti in anticipo può aiutarti a evitare di optare per cibi fritti a causa della fretta o della mancanza di opzioni.
  12. Consapevolezza e moderazione: L’elemento chiave è la consapevolezza. Rendi l’assunzione di cibi fritti un piacere occasionale piuttosto che un’abitudine quotidiana.

Una corretta coscienza alimentare

Fuori casa (ma anche in casa!), impariamo dunque a limitare il consumo di cibi fritti e, specialmente, quando ci troviamo a mangiar fuori, impariamo a informarci su come sono preparati i cibi, chiedendo casomai di preparali in un certo modo.
Cerchiamo di prediligere la carne ai ferri alla bistecca impanata e condiamola con poco olio extravergine di oliva crudo.
Abbondiamo con l’insalata e i pomodori.
E se desideriamo proprio divorare un hamburger o un panino imbottito e non riusciamo a dir di no alle patatine fritte o ai cibi fritti in genere, facciamo almeno attenzione alle quantità ordinandone una porzione modesta, ma solo di tanto in tanto.

Conclusioni

I cibi fritti, se consumati in modo eccessivo, possono avere gravi implicazioni per la salute. È fondamentale essere consapevoli di questi effetti negativi e fare scelte alimentari più sane. Ridurre il consumo di cibi fritti può contribuire a una vita più sana, migliorando il benessere generale e riducendo il rischio di gravi condizioni mediche.

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Un commento

  1. Ottimo articolo, ma quante persona lo prendono in considerazione?

    Io ho eliminato fritti e soffritti (NELLE SALSE) da anni sono dimagrito almeno 15 kili sto benissimo ho eliminato anche burro e zuccheri.
    Adesso mangio quanto voglio tutto fatto secondo le MIE REGOLE si puo’ mangiare molto bene anche cosi’.
    VEDO IN TV trasmissioni di chef piu’ o meno famosi che mi lasciano molto perplesso loro usano il cibo ma senza rispettarlo quello che fanno a vederlo mi vien prima da ridere poi da vomitare. vedremo che nei prossimi anni i reparti di gastroenterologia quanto saranno pieni.

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