Il fumo passivo nei bambini

Il fumo passivo nei bambini

Il fumo passivo nei bambini è fra le cose più deleterie cui possiamo sottoporre i nostri piccolo

Il fumo passivo nei bambiniIl fumo passivo nei bambini si genera prevalentemente quando fumiamo in loro presenza, e ciò non è un’abitudine corretta, non soltanto per il fatto che ciò potrebbe indurli, per spirito di emulazione, a fare propria questa cattiva abitudine, ma anche e soprattutto a causa degli effetti negativi che ciò comporta sulla loro salute, sia fisica sia mentale. Secondo tre recenti studi, infatti, il fumo passivo assoggetterebbe i bambini a problemi comportamentali e a minacce alla salute durante il processo di crescita.

Cosa ne pensano i ricercatori del fumo passivo nei bambini

Tutti gli studi effettuati sull’analisi di dati oggettivi dimostrano che il fumo passivo nei bambini è nocivo.
Ma vediamo più attentamente a quali tipologie di problemi potrebbero essere soggetti i nostri piccoli a causa del fumo. Innanzitutto, la temibile sindrome di morte improvvisa del lattante, con la quale si assiste, purtroppo, alla morte improvvisa di bimbi di età inferiore a un anno, oltre all’asma, alla riduzione della crescita e della funzionalità polmonare nel corso degli anni e alle infezioni auricolari. I dati, purtroppo, parlano chiaro: a causa del fumo passivo, soltanto nel nostro Paese, circa 80.000 bambini di età compresa fra 0 e 2 anni si ammalano di infezioni respiratorie acute, circa 65.000 di otite acuta e sono circa 2.000 i neonati che nascono sottopeso (meno di 2,5 Kg).
Ma i dati ci trasmettono anche altre notizie negative. Infatti, i bimbi figli di madri che hanno fumato durante la gravidanza sono soggetti a deficit di attenzione e a comportamenti antisociali. Dunque, che le madri fumino durante la gestazione è un comportamento inammissibile per la salute dei loro futuri figli, così come fumare in presenza di donne in stato interessante è un comportamento senza dubbio da stigmatizzare.
La ricerca ha anche cercato di trovare, purtroppo senza successo, un nesso fra il fumo e la sua influenza sui problemi mentali. C’è da dire però che, fortunatamente, dalla metà degli anni novanta il fumo passivo è nettamente in declino.
Come detto sopra, tre studi effettuati di recente hanno dimostrato gli effetti negativi del fumo passivo sui bambini.
Passiamo rapidamente in rassegna le risultanze di queste ricerche.

La ricerca dell’Università di Bristol sul fumo passivo nei bambini

Uno degli studi approfonditi su questo tema spinoso è stato condotto dall’Università di Bristol. In particolare, sono stati analizzati, alla ricerca di correlazioni, i dati provenienti sulle osservazioni delle abitudini delle donne durante la gravidanza. Questi dati vedevano un’abitudine al fumo pari al 16% in Gran Bretagna e al 29% in Brasile.
Bene, le correlazioni che sono state osservate sono piuttosto sorprendenti: i figli di queste donne presentavano problemi con i loro coetanei; problemi, in particolare, di iperattività e di cattivo comportamento. Non solo questi bambini si comportavano da bulli con i loro pari età, ma erano anche bugiardi e portati all’imbroglio. Tutti questi problemi sono stati osservati a partire dall’età di quattro anni.
In termini puramente statistici è stato calcolato che i bimbi presentavano queste turbe comportamentali in una percentuale maggiore dell’82% rispetto ai figli di mamme non fumatrici. Inoltre, secondo gli studiosi, le problematiche sono esacerbate anche dalla presenza di un padre fumatore e dallo stato di salute, a livello psicologico, di entrambi i genitori.
Certamente, i fattori che spiegano questa alta correlazione non sono dovuti esclusivamente al fumo (sebbene questo giochi un ruolo grandemente rilevante), ma si può senza dubbio affermare che l’impatto dovuto al fumo passivo sia senza dubbio non trascurabile. E, purtroppo, anche se la madre non fuma, lo stare vicini a persone che hanno questo brutto vizio ha un effetto negativo sul feto.

La ricerca dell’Università di Hong Kong sul fumo passivo nei bambini

In questa analisi si sono presi in considerazione 6.800 bimbi in età scolare di madri non fumatrici. Il dato che emerge dalla lettura di alcuni dati è che i figli di padri fumatori soffrivano, mediamente, di obesità di vario livello. Si ritiene che ciò sia dovuto al fumo passivo inalato dalle madri durante la gravidanza o direttamente dai bimbi stessi.

La ricerca del “Department of Health and Human Services” (Stati Uniti) sul fumo passivo nei bambini

I dati di questa ricerca mostrano come negli Stai Uniti il fumo passivo sia diminuito drasticamente nel corso degli ultimi anni, facendo sì che ci fosse una minore esposizione ai suoi effetti nocivi sui bambini. Ad esempio, nel 1994 la percentuale di bambini americani esposti al fumo passivo era pari al 35%, mentre nel 2007 è stata del 7%.
Nel nostro Paese, purtroppo, i dati sono molto più allarmanti. I dati che si hanno a disposizione in Italia sono quelli dello studio “Icona 2003”. Questa indagine, realizzata mediante interviste a oltre 4600 famiglie in tutta Italia, ha messo in luce che il 52% dei bambini al secondo anno di vita sono esposti a fumo passivo.

Appare superfluo ribadire, in conclusione, che non si dovrebbe fumare mai in presenza dei bambini astenendosi del tutto dal fumo nei locali chiusi “privati”, dato che, finalmente, in quelli pubblici non si può più intossicare il prossimo.