Perché talvolta ci si sente molto arrabbiati?

La rabbia è uno dei sentimenti principali e fra i più rilevanti. Essa è necessaria per la sopravvivenza della persona perché di frequente essere arrabbiati è la fonte dell’energia necessaria per fare cose che abitualmente non saremmo in grado di fare per difenderci.

arrabbiatiLa rabbia è anche necessaria al bimbo per sviluppare il senso della propria personalità, per ritenersi differenziato dagli altri. Tutti avvertono collera. Per quale motivo, perciò, è così faticoso governare questo sentimento così significativo? Per quale motivo tutti desiderano negarlo? Perché tanta inquietudine?
Le risposte, ancora una volta, derivano dall’educazione che ci è stata impartita. Fin da bambini ci è stato suggerito che imbestialirsi è una cosa negativa e che non siamo graditi dai nostri simili nel momento in cui questi ci vedono arrabbiati. Abbiamo appreso che la maggior parte della nostra collera non è giustificata (come se le nostre intime percezioni necessitassero di giustificazioni) e che non abbiamo nessun diritto di ritenerci arrabbiati in quanto dobbiamo prendere in considerazione i sentimenti degli altri prima di considerare i nostri.
Fin da fanciulli abbiamo sperimentato come disconoscere la rabbia e a contenerla per non essere considerati cattivi. Se non siamo capaci di confutare e far tacere questo sentimento, se lo manifestiamo, in quel momento ci sentiamo in fallo e dobbiamo in qualche maniera discolparci. Abbiamo appreso, solitamente prima dei cinque anni, che la rabbia fa sì che si venga a creare un circolo vizioso: se ne diamo sfogo, ciò è male; se la limitiamo, essa si intensifica divenendo ira, e questo non è buono; nell’eventualità che la respingiamo, apprendiamo a non avere fiducia dei nostri sentimenti e pure questo è condannabile. Qual è dunque la soluzione giusta per uscire da questo circolo vizioso?
Conferiamoci il permesso di essere adirati. Non possiamo dominare questo sentimento, non possiamo sempre conoscere in quale momento, per quale motivo e in quale modo ci irriteremo. Certe volte ci sentiremo in questo modo senza conoscerne la causa. Altre volte, quando ci aspetteremmo di sentirci arrabbiati, non ci capiterà. La rabbia vive dentro di noi unitamente agli altri sentimenti. Dobbiamo riconoscere il fatto che possiamo infuriarci, però non scambiamo il sentimento con l’espressione di esso. Non possiamo controllare il fatto di sentirci arrabbiati, ma possiamo scegliere che cosa fare nel momento in cui lo siamo.

Siamo stati educati a confondere il sentimento con i contegni che adottiamo. Molti hanno paura di ciò che fanno nel momento in cui sono in preda alla collera; la contengono, la respingono fino a quando essa non scoppia, finché non diviene furia. A questo punto scelgono un comportamento disfattista, verso di sé e verso gli altri. Saper ammettere questo sentimento via via che esso si manifesta vuol dire non accumularlo dentro di sé fino a farlo divenire furia. Solitamente è sufficiente ammettere l’evento quando questo si presenta. Teniamolo bene a mente, non sempre è indispensabile comportarsi sulla base dei propri sentimenti e dei propri pensieri. Possiamo scegliere che cosa fare, il ventaglio di possibilità è piuttosto ampio.
Quando siamo arrabbiati, alleniamoci a dire a noi stessi: “sono arrabbiato. Cosa fare con questo stato d’animo? Come coesistere con la mia collera?”. In certi frangenti potremmo scegliere di manifestarla; altre volte potremmo decidere di fermarci a ragionare per un istante prima di mettere in atto qualsiasi tipo di comportamento. Certe volte ancora potremmo avere il forte desiderio di sbraitare; altre, di far spegnere la collera discorrendone con calma; ogni tanto, potremmo decidere di prenderne le distanze e non fare proprio nulla. Quando si è adirati non c’è un solo metodo giusto per agire. Qualsiasi atteggiamento stabiliamo di utilizzare va bene a condizione che ce ne prendiamo la responsabilità e ci sentiamo a posto con noi stessi. Se non siamo capaci di predominare sulla nostra rabbia, a prenderne le distanze, possiamo domandare aiuto. Molto di frequente, ammettere di essere infuriati nel momento in cui lo siamo e saper recepire questo sentimento senza condannarsi è condizione sufficiente affinché esso si dissolva. Come non possiamo dominare i nostri sentimenti, allo stesso modo essi non possono governare noi, a meno che non siamo noi a decidere di concedere loro questa possibilità.