Il diabete di tipo II è una patologia che si caratterizza per gli elevati livelli di glucosio riscontrabili nel sangue. Sebbene esistano diverse forme di diabete, il diabete di tipo II è quello comune.
Il diabete si manifesta da quando l’organismo perde la capacità di elaborare o di usare correttamente l’insulina. Ma cos’è l’insulina? L’insulina è un ormone essenziale per il trasporto dello zucchero contenuto nel sangue direttamente nelle cellule dove può essere conservato e usato per sviluppare l’energia necessaria per lo svolgimento di tutte le attività che di volta in volta eseguiamo. Nel diabete di tipo II, l’insulina non risponde correttamente ai dovuti stimoli provocando, come risultato, il fatto che lo zucchero presente nel sangue non si riversa nelle cellule e dunque non può essere usato per la produzione di energia. E allora, che fine fa questo zucchero? Purtroppo rimane nel torrente sanguigno causando quindi livelli anormali di glicemia nel sangue. Si viene così a determinare quella che comunemente viene denominata iperglicemia, che a sua volta è fonte di ulteriori, gravi problemi di salute.
Se si dovesse ricevere la diagnosi di diabete di tipo II, il trattamento che si dovrà porre in essere comprenderà sicuramente dei cambiamenti importanti alla dieta e, probabilmente, anche l’utilizzo di farmaci specifici. Il tutto con lo scopo di tenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue.
Ma per alcuni soggetti affetti da diabete di tipo II, paradossalmente, si può manifestare un altro tipo di problema: l’insorgenza di episodi di ipoglicemia, una situazione caratterizzata da bassi livelli di zucchero nel sangue.
L’ipoglicemia si riscontra quando il livello dello zucchero nel sangue scende sotto i livelli considerati normali; ciò a causa di un eccesso di insulina nel torrente circolatorio. Questa situazione provoca una molteplicità di sintomi, peraltro molto soggettivi, che possono verificarsi per tutta una serie di ragioni.
L’ipoglicemia nei soggetti affetti da diabete di tipo II è più comune in chi assume farmaci per il controllo dei livelli di glicemia rispetto a coloro che cercano di controllare tali livelli semplicemente con il cambiamento del proprio stile di vita.
Cause dell’ipoglicemia
- ritardare gli spuntini e i pasti ovvero non rispettarne il numero previsto quotidianamente;
- consumare in modo incompleto quanto previsto negli spuntini e nei pasti, assumendo così una quantità inferiore di cibo;
- fare troppo esercizio fisico;
- assumere una quantità eccessiva di farmaci o di insulina.
I sintomi più comuni
- torpore;
- tremore;
- fame;
- eccessiva sudorazione;
- svenimenti;
- palpitazioni;
- ansia;
- emicranie;
- visione offuscata;
- intorpidimento delle labbra della lingua.
- Sintomi più gravi che possono riscontrarsi in caso di ulteriore abbassamento dei livelli di glicemia nel sangue:
- perdita di coscienza;
- difficoltà nell’eloquio (parlare in modo lento ovvero biascicando le parole);
- cambiamenti nella personalità;
- convulsioni.
Se si dovesse verificare un problema di ipoglicemia, può senz’altro essere d’aiuto assumere immediatamente zucchero bevendo per esempio un succo di frutta o ingerendo una tavoletta di glucosio.
I soggetti affetti da diabete di tipo II devono essere in grado di controllare il livello di glucosio nel sangue e devono essere istruiti a portare sempre con sé una fonte di zucchero prontamente consumabile.
Come gestire il diabete di tipo II e prevenire l’ipoglicemia mediante la dieta:
Consumare sei piccoli pasti al giorno
I soggetti affetti da diabete di tipo II dovrebbero consumare sei piccoli pasti al giorno al posto dei consueti tre in cui normalmente si mangia una quantità maggiore di cibo. La cosa migliore sarebbe mangiare ogni 3-4 ore suddividendo i pasti in tre piccoli pasti veri e propri e tre spuntini. I pasti e gli spuntini dovrebbero contenere carboidrati complessi prevalentemente sotto forma di cereali interi. Poi occorre consumare frutta, verdura, un po’ di proteine e grassi buoni al fine di mantenere costanti e nella norma i livelli di zucchero nel sangue.
Assumere carboidrati complessi
Si consiglia di non eliminare i carboidrati dalla dieta. A tal proposito, si dovrebbe diminuire il consumo dei carboidrati semplici e contestualmente aumentare il consumo di carboidrati complessi. Questi vengono assorbiti a una velocità inferiore rispetto ai primi, e quindi sono preferibili per la gestione del livello di zucchero nel sangue. Il pane integrale, la pasta integrale, il riso, legumi, frutta, i cereali integrali, l’avena, le patate e i legumi sono tutti ottimi esempi di carboidrati complessi.
Limitare la caffeina nell’alcol
un uso eccessivo di caffeina può causare sintomi simili a quelli derivanti da elevati livelli di glucosio nel sangue, esacerbando così la sintomatologia. Il consumo di alcol, specialmente a stomaco vuoto, può inficiare l’effetto dei farmaci finalizzati all’abbassamento dei livelli di glicemia inducendo repentini crolli dei livelli di glicemia stessi.
Preferire la frutta fresca ai succhi di frutta
La frutta fresca contiene fibre, che sono di ausilio per il rallentamento dell’assorbimento di zucchero. Inoltre i succhi di frutta contengono spesso zuccheri aggiunti e forme più concentrate di zucchero che possono causare picchi di iperglicemia.
Preferire cibi con alto contenuto di fibre
Le fibre sono un deposito di salute in quanto, come già detto, rallentano l’assorbimento di zuccheri aiutandone a stabilizzare i livelli nel sangue. I cibi ricchi di fibre sono molteplici: frutta, legumi, semi e cereali interi sono pieni di fibre.
Mantenere il giusto peso corporeo
L’obesità può minare la capacità dell’organismo di utilizzare correttamente l’insulina: bisogna dunque fare di tutto per mantenere il giusto peso corporeo. Non è un caso che il diabete di tipo II si riscontri prevalentemente nei soggetti sovrappeso.
Limitare il consumo dei carboidrati semplici
Per tenere sotto controllo i livelli di zucchero in maniera appropriata è importante limitare il consumo dei carboidrati semplici che possono indurre picchi di iperglicemia. I carboidrati semplici sono contenuti generalmente nei seguenti tipi di cibo: torte, biscotti, miele, caramelle, tavolette di zucchero, pasticcini, marmellate, melasse e gelatine.
Se si dovesse sospettare di essere affetti da diabete, è di vitale importanza non indugiare! È fondamentale ottenere una diagnosi medica prima di effettuare qualsiasi tipo di cambiamento al proprio stile di vita. Alcuni soggetti affetti da diabete di tipo II necessitano sia dei cambiamenti nel proprio stile di vita, sia di farmaci appropriati; altri soggetti riescono invece controllare la glicemia semplicemente cambiando il proprio stile di vita. Raggiungere il peso ottimale, fare proprie le sane abitudini alimentari che abbiamo descritto sopra e svolgere esercizio fisico regolarmente sono le chiavi di successo per affrontare la patologia in modo efficace e vivere una vita lunga e piena di salute.
Se si dovessero sospettare episodi di ipoglicemia dopo aver ricevuto una diagnosi di diabete di tipo II, è fondamentale parlarne immediatamente col proprio medico in modo tale che i farmaci e i livelli di glicemia nel sangue possano essere tenuti ancor di più sotto controllo e possano essere valutati eventuali ulteriori cambiamenti e misure finalizzate a gestire la patologia nel modo migliore possibile.