La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una patologia che si caratterizza per l’ostruzione bronchiale persistente, con decorso evolutivo, che è conseguenza di una risposta infiammatoria broncopolmonare eccessiva agli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.
Il principale agente ambientale che gioca un ruolo di primo piano nella patologia è costituito dal fumo di sigaretta. La broncopneumopatia cronica ostruttiva è in realtà il risultato di due patologie simultanee: la bronchiolite ostruttiva e l’enfisema polmonare.
Cause della broncopneumopatia cronica ostruttiva
Tra le molteplici cause che ingenerano l’insorgenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva, la principale, come detto, è costituita dal fumo di sigaretta (ovvero di sigaro e di pipa che non sono assolutamente da considerarsi non pericolosi). Altre cause, specialmente nei paesi industrializzati, sono: l’inquinamento domestico, con riferimento innanzitutto ai prodotti della combustione dei gas utilizzati per cucinare e per alimentare gli impianti di riscaldamento; l’esposizione, nell’ambito dell’esercizio di attività lavorative, a polveri, fumi e gas; l’inquinamento ambientale che è connesso alle fasi di riacutizzazione.
Esiste anche una forma genetica di broncopneumopatia cronica ostruttiva causata da deficit ereditario di alfa1-antitripsina.
Sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva
La broncopneumopatia cronica ostruttiva, nei suoi esordi, è solitamente asintomatica, mentre i sintomi e l’occlusione si evolvono in modo graduale nel corso degli anni. La tosse permanente in associazione a espettorato costituisce un sintomo specifico e assiduo. Un altro sintomo tipico, ma purtroppo tardivo, è costituito dalla dispnea che si manifesta in modo graduale e diventa via via invalidante al deteriorarsi della funzione respiratoria.
Diagnosi di broncopneumopatia cronica ostruttiva
La diagnosi di broncopneumopatia cronica ostruttiva si formula mediante l’esecuzione della spirometria: nel momento in cui emerge un rapporto vems/cvf (capacità vitale forzata) inferiore al 70%. Contrariamente a quanto accade ai soggetti con asma, questa ostruzione purtroppo non è completamente reversibile dopo la somministrazione di un broncodilatatore.
Il test del cammino costituisce piuttosto una procedura semplice e pratica per determinare lo stato di tolleranza allo sforzo da parte degli ammalati di broncopneumopatia cronica ostruttiva.
La radiografia toracica, in ultimo, è utile ed essenziale ai fini del completamento del quadro clinico del paziente: essa consente, infatti, di mettere in risalto i segni di enfisema polmonare e di bronchite cronica.
Trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva
Il radicale abbandono dell’abitudine al fumo è il modo più efficace per rallentare il decorso della broncopneumopatia cronica ostruttiva. Le terapie su base farmacologica sono in grado invece soltanto di tenere sotto controllo la sintomatologia. A tal uopo, s’impiegano farmaci broncodilatatori, i beta2-agonisti e gli anticolinergici, come terapia regolare, che all’occorrenza, cioè nei momenti in cui i sintomi mostrano un peggioramento, si possono modificare nelle dosi. I glucocorticoidi si adoperano in aggiunta alla terapia di base per la cura delle riacutizzazioni delle forme gravi. L’ossigenoterapia continuativa è destinata invece agli ammalati con insufficienza respiratoria cronica.