La cistite è una condizione flogistica delle vie urinarie che affligge in prevalenza le donne e la cui comparsa è influenzata in parte dal cibo consumato e dall’idratazione.
In questo articolo vedremo alcuni consigli dietetici per la cistite passando in rassegna gli alimenti benefici e quelli che, al contrario, sono da evitare.
Le cause della cistite
La cistite è causata di solito da un’infezione batteriologica o più sporadicamente da infezioni di tipo virale o fungino.
Ulteriori eventuali patologie che provocano la comparsa di quest’infiammazione sono:
- l’uso di certi medicinali;
- la radioterapia;
- singolarità strutturali delle vie urinarie derivate per esempio dall’esistenza di calcoli.
I sintomi della cistite
Il sintomo preminente della cistite consiste nella fatica nel consentire la fuoruscita dell’urina.
È comune avvertire lo stimolo di urinare, ma praticamente l’orinazione è scarsa, abbinata a irritazione, l’urina puzza e talvolta la minzione si accompagna a un’emorragia più o meno copiosa.
Le fitte posso protrarsi pure dopo la fine della orinazione. Tale situazione si abbina a rossore e irritazione e spesso tende a perpetuarsi nel tempo.
Vi è, come se non bastasse, una forma irreversibile di cistite, denominata cistite interstiziale e designata con l’acronimo IC/PBS.
Diversamente dalla condizione flogistica esposta poc’anzi, la cistite interstiziale è indotta da una modificazione delle cellule della vescica, che provoca un accrescimento della sensibilità nervosa locale e i soggetti che ne sono colpiti manifestano sofferenza, urgenza e ripetitività nell’orinazione.
Ne deriva una cattiva condizione di vita, caratterizzata da disfunzioni sessuali, malessere, angoscia, stress e insonnia.
Soggetti colpiti
La cistite è una patologia che riguarda tipicamente (ma non unicamente) le donne a causa della disuguale configurazione anatomica del tratto terminale del sistema urinario fra i due sessi.
Secondo alcuni studi statistici si pensa che ogni anno in Italia si registrino approssimativamente 9 milioni di nuovi casi di cistite.
È di conseguenza alquanto comune per una donna essere colpita da siffatta condizione addirittura più di una volta all’anno.
La rilevanza della malattia e delle ricadute incrementano con l’età: sono piuttosto basse durante l’età prepuberale laddove con il debutto dell’attività sessuale e le gestazioni aumentano, e continuano a incrementare dopo la menopausa.
Consigli dietetici per la cistite
Ultimamente, svariati studi hanno attestato la stretta correlazione tra una nutrizione non corretta e la comparsa di condizioni flogistiche alle vie urinarie.
Più nello specifico, i fattori preminenti cui ci si deve dedicare sono l’idratazione e il contributo di fibre nella dieta quotidiana.
Una idratazione conforme alla media, supportata dalla consuetudine di bere come minimo quotidianamente 1.5 l di acqua, consente di stemperare il concentramento dei batteri responsabili dell’infezione ed è di ausilio nella distruzione degli stessi in quanto ciò assicura un’orinazione sufficientemente regolare.
L’importanza delle fibre
L’idratazione, unitamente a una appropriata assunzione di fibre, consente pure il giusto funzionamento del colon, evitando così l’esistenza di un alvo stitico, che renderebbe più facile l’esordio dell’infezione.
È pertanto opportuno vigilare sul livello di fibre ingurgitate con il regime alimentare quotidiano: è consigliabile un’assunzione quotidiana non inferiore a 25 grammi.
Proseguendo nella nostra trattazione sui consigli dietetici per la cistite, è stato constatato che un regime alimentare a notevole residuo acido ha delle ripercussioni negative sulla moltiplicazione dei batteri.
A tal proposito è possibile constatare che le ricerche scientifiche hanno avvalorato l’abitudine comune di bere del succo di mirtillo nei casi di cistite.
Tutti questi espedienti possono essere d’ausilio per impedire l’infezione e possono essere ritenuti coadiuvanti della terapia farmacologica nella cura della cistite.
Finanche nel caso della cistite interstiziale la dieta può influenzare la condizione patologica.
Gli alimenti da evitare
Attuali studi scientifici imperniati sulla compilazione di adeguati formulari hanno mostrato che l’assunzione di certi nutrimenti può aggravare i sintomi della cistite interstiziale.
Più in particolare i cibi agri o con grandi quantità di acido citrico (come per esempio gli agrumi) sembrano acutizzare le fitte vescicali nei soggetti colpiti; laddove l’uso di sostanze basificanti quali il bicarbonato di sodio cambierebbe in meglio la situazione.
Oltre a ciò, ulteriori cibi da evitare con la cistite sono quelli contenenti caffeina: la maggior parte dei soggetti, invero, attestano un aggravamento dei sintomi dopo aver bevuto tè o caffè o dopo aver consumato cioccolata.
Inoltre, l’uso di bevande alcoliche è ritenuto responsabile del peggioramento delle fitte vescicali in gran parte dei soggetti considerati.
Secondo vari studi pure i cibi che contengono molto potassio sarebbero in grado di peggiorare la sintomatologia.
E’ anche vero, però, che non ci sono pareri unanimi su questa questione: in uno studio effettuato su un numero contenuto di soggetti, l’accrescimento dell’escrezione urinaria di potassio era connesso a una più alta dolorabilità.
Tuttavia non è stata accertata una correlazione mirata con il regime alimentare o con l’uso di cibi contenenti forti dosi di potassio come le patate.
In linea di principio, secondo i formulari compilati dai soggetti affetti da cistite interstiziale, i cibi da non assumere in presenza di cistite sono:
- agrumi;
- pomodori;
- dolcificanti artificiali;
- vitamina C;
- bibite gasate;
- caffè;
- tè;
- bevande alcoliche;
- spezie;
- alimenti speziati.
Ad ogni modo è buona norma seguire un regime alimentare c.d. “a eliminazione” con lo scopo di poter determinare con accuratezza quali cibi risultino irritanti.
Consigli dietetici per la cistite: ecco 5 buoni alimenti per la cistite ricorrente
Acqua
Come già accennato, una giusta idratazione è un fattore primario per il trattamento della cistite. Senza una regolare idratazione e un incremento della ciclicità della orinazione, infatti, pure eventuali ulteriori terapie non produrranno gli effetti sperati.
Mirtillo rosso
Il mirtillo rosso americano (“cranberry”) è stato abbondantemente studiato per la sua possibile utilità in caso di cistite.
Certe sostanze presenti in questo frutto possono bloccare il rapporto dei microrganismi patogeni alle pareti vescicali risultando di conseguenza alquanto utile in caso di cistiti ricorrenti, anche a scopo cautelativo.
Yogurt
Lo yogurt è un cibo ricco di microrganismi probiotici ovvero batteri in grado di produrre effetti benefici all’uomo. Il contatto di questi batteri sarebbe in grado di disturbare la vitalità dei microrganismi patogeni che hanno determinato l’infezione alle vie urinarie. Per tale ragione l’uso di yogurt è raccomandabile in questa situazione.
Uva ursina
Secondo taluni studi pure l’uva ursina ha effetti benefici e antibatterici sulle vie urinarie e per questo motivo risulta utile in caso di cistite, perfino ricorrente.
L’utilizzo di uva ursina tuttavia deve essere complementare all’utilizzo di un agente basificante, come il bicarbonato di sodio: essa invero diviene efficace solo in presenza di un ambiente basico.
Bicarbonato di sodio
Il bicarbonato di sodio può di accrescere il pH delle urine, trasformandole in basiche.
Esso risulta di conseguenza utile pure in caso di cistite interstiziale, dove i cibi agri e ricchi di acido citrico aumentano le fitte alla vescica.
In caso di cistite ricorrente il bicarbonato di sodio è utile per attutire i disturbi e, assieme all’uva ursina, per contrastare l’infezione batterica.
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