L’ascaridiasi è una patologia causata dall’infestazione da nematodi del genere Ascaris, in particolare Ascaris lumbricoides, un tipo di parassita intestinale.
Questa condizione è una delle infezioni da elminti (vermi parassiti) più comuni al mondo.
Gli adulti di Ascaris vivono nell’intestino umano e la loro presenza può variare da asintomatica a sintomi gravi, a seconda dell’intensità dell’infestazione.
Le uova di Ascaris sono trasmesse principalmente attraverso il contatto con suolo o cibo contaminati da feci umane contenenti le uova.
Una volta ingerite, le uova si schiudono nell’intestino tenue, e le larve migrano attraverso il corpo, inclusi i polmoni, prima di ritornare all’intestino dove maturano in adulti.
I vermi adulti possono raggiungere dimensioni notevoli, fino a 35 centimetri di lunghezza.
L’ascaridiasi è più comune nelle regioni con scarso accesso a servizi sanitari adeguati e dove il suolo può essere contaminato da feci umane, specialmente in aree rurali o in zone con fognature inadeguate.
Questa infezione è particolarmente prevalente nei bambini e può avere effetti significativi sulla salute, come malnutrizione e ritardo nella crescita.
Cause
Le principali vie di trasmissione dell’ascaridiasi comprendono:
- Ingestione di uova contaminate: Le persone possono ingerire involontariamente uova mature di Ascaris attraverso il contatto con suolo contaminato (ad esempio, giocando all’aperto e mettendo le mani in bocca) o consumando cibo che non è stato adeguatamente lavato o cotto.
- Mancanza di igiene e sanitizzazione: L’ascaridiasi è più comune in aree dove mancano infrastrutture igienico-sanitarie adeguate, portando alla contaminazione del suolo e delle fonti d’acqua.
- Uso di feci umane come fertilizzante: In alcune aree, le feci umane vengono usate come fertilizzante, aumentando il rischio di contaminazione del suolo e delle colture.
La trasmissione dell’ascaridiasi è quindi strettamente legata alle condizioni di igiene ambientale e personale, ed è più frequente in aree con limitato accesso a acqua pulita e servizi igienici.
Sintomi dell’ascaridiasi
I sintomi possono variare da assenti o lievi a più gravi, a seconda del numero di vermi presenti e della fase del ciclo di vita del parassita. I sintomi tipici includono:
Fase di migrazione larvale
- Tosse, a volte con espettorato che può contenere sangue (causato dal passaggio delle larve attraverso i polmoni).
- Febbre.
- Dispnea o difficoltà respiratoria.
- Sintomi simili a quelli dell’asma o della polmonite.
Fase di infestazione intestinale
- Dolore o disagio addominale.
- Nausea e vomito.
- Perdita di appetito o perdita di peso.
- Diarrea o feci irregolari.
- Presenza di vermi nelle feci.
- Occlusione intestinale, in casi gravi con elevato numero di parassiti.
- Malnutrizione e ritardo nella crescita (soprattutto nei bambini).
In alcuni casi, l’ascaridiasi può non presentare sintomi, soprattutto se il numero di vermi è basso.
Tuttavia, anche senza sintomi evidenti, i parassiti possono comunque compromettere la salute e il benessere generale, specialmente in bambini e individui con sistema immunitario indebolito.
Diagnosi
La diagnosi dell’ascaridiasi si basa principalmente su test di laboratorio e l’analisi dei sintomi. Ecco i passaggi tipici per diagnosticare l’ascaridiasi:
Esame delle feci
Il metodo più comune per diagnosticare l’ascaridiasi è l’esame microscopico delle feci alla ricerca delle uova di Ascaris lumbricoides. Questo test può richiedere campioni di feci raccolti in giorni diversi, poiché la produzione di uova può essere intermittente.
Anamnesi e valutazione dei sintomi
Il medico esaminerà la storia clinica del paziente e valuterà i sintomi. Informazioni su recenti viaggi in aree dove l’ascaridiasi è endemica possono essere utili.
Esami del sangue
Gli esami del sangue possono mostrare un aumento del numero di eosinofili, un tipo di globulo bianco, che spesso si verifica in risposta a infezioni parassitarie.
Imaging diagnostico
- Radiografie, ecografie o TAC addominali possono essere utilizzate per identificare i vermi adulti nell’intestino o per valutare eventuali complicanze come un’occlusione intestinale.
- In alcuni casi, i vermi possono essere visibili in radiografie toraciche durante la fase di migrazione larvale attraverso i polmoni.
La diagnosi precoce e accurata dell’ascaridiasi è importante per prevenire complicazioni e per iniziare un trattamento efficace, specialmente in aree dove l’ascaridiasi è comune.
Trattamento dell’ascaridiasi
Il trattamento dell’ascaridiasi si concentra sull’eliminazione dei vermi parassiti dall’organismo e sulla gestione dei sintomi. Ecco le opzioni di trattamento più comuni:
Farmaci antielmintici
- I farmaci più utilizzati per trattare l’ascaridiasi includono l’albendazolo, il mebendazolo e il piperazina. Questi farmaci agiscono uccidendo i vermi adulti nell’intestino, che vengono poi eliminati attraverso le feci.
- Questi farmaci sono generalmente efficaci e hanno pochi effetti collaterali. Sono spesso somministrati in singole dosi, ma il medico può raccomandare un ciclo di trattamento più lungo a seconda della gravità dell’infezione.
Trattamento delle complicanze
Se l’ascaridiasi ha portato a complicanze come un’occlusione intestinale o problemi respiratori, potrebbe essere necessario un trattamento specifico, che può includere ospedalizzazione, interventi chirurgici o altri trattamenti medici.
Supporto sintomatico
Per gestire sintomi come nausea, dolore addominale o diarrea, possono essere utilizzati farmaci sintomatici, come antiemetici o analgesici.
Monitoraggio e controlli successivi
- Dopo il trattamento, può essere richiesto un ulteriore esame delle feci per confermare l’eliminazione dei vermi.
- In aree endemiche per l’ascaridiasi, potrebbe essere raccomandata una terapia preventiva regolare, specialmente per i bambini.
È importante sottolineare che la terapia farmacologica dovrebbe essere accompagnata da misure di igiene personale e di sanità ambientale per prevenire la reinfezione e limitare la diffusione dell’ascaridiasi.
Prevenzione
La prevenzione dell’ascaridiasi si concentra sulla riduzione del rischio di esposizione ai vermi parassiti e sul miglioramento dell’igiene personale e ambientale. Ecco alcune strategie chiave per prevenire l’ascaridiasi:
Igiene personale
- Lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone, specialmente dopo aver usato il bagno, prima di mangiare o preparare il cibo, e dopo aver toccato animali o terra.
- Evitare di mettere le mani sporche in bocca o di mordere le unghie.
Cura e preparazione del cibo
- Lavare accuratamente frutta e verdura prima di mangiarle, specialmente se consumate crude.
- Assicurarsi che carne e pesce siano ben cotti prima di consumarli.
- Utilizzare acqua potabile per bere e cucinare.
Igiene ambientale
- Utilizzare servizi igienici adeguati per evitare la contaminazione del suolo con feci umane.
- Utilizzare metodi di smaltimento sicuri per i rifiuti umani e animali.
- In aree endemiche, attuare programmi di controllo dei parassiti e migliorare le infrastrutture sanitarie.
Istruzione e sensibilizzazione
- Educare le comunità sull’importanza dell’igiene personale e ambientale.
- Informare su come si trasmette l’ascaridiasi e su come prevenirla.
Controlli regolari della salute
In aree ad alto rischio, effettuare screening regolari, specialmente nei bambini, per individuare e trattare precocemente le infezioni.
Protezione dei bambini
- Assicurarsi che i bambini giochino in aree sicure e pulite, lontano da terreni potenzialmente contaminati.
- Supervisionare i bambini piccoli per evitare che mettano oggetti sporchi o terra in bocca.
Adottando queste misure, è possibile ridurre significativamente il rischio di contrarre l’ascaridiasi, soprattutto in aree dove la malattia è più diffusa.
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