Gli orecchioni (parotite)

La parotite epidermica, più conosciuta con il termine “orecchioni”, è un’infezione virale contagiosa che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, ubicate vicino all’orecchio. L’infezione attribuisce immunità per tutto il corso della vita e risulta quindi essere caratteristica dell’infanzia così come le malattie esantematiche.

OrecchioniCause degli orecchioni

L’agente patogeno responsabile della comparsa degli orecchioni è un Paramyxovirus che si diffonde per contagio ad opera di goccioline di saliva ovvero per contatto diretto con materiali infettati. Il virus entra nell’organismo attraverso la bocca: si può ritrovare nella saliva per 1-6 giorni prima dell’ingrossamento delle ghiandole salivari e durante tutto il decorso della malattia. L’incidenza della patologia presenta un picco nel tardo inverno e all’inizio della stagione primaverile.

Sintomi della parotite

Il decorso del periodo d’incubazione degli orecchioni è piuttosto vario (5-35 giorni). I primi giorni sono caratterizzati da inappetenza, malessere generale, cefalea e febbre bassa o moderata. In un secondo momento si manifesta la tumefazione dolente delle parotidi, in associazione a febbre elevata e dolore alla masticazione e alla deglutizione, con problematicità nell’alimentazione. Talvolta possono essere coinvolte anche le ghiandole salivari sottolinguali e sottomascellari. La parotite epidemica ha una durata in media di 10-15 giorni. Negli individui di sesso maschile, dopo la pubertà, il virus può essere causa di infiammazione dolorosa di uno o di entrambi i testicoli (orchite), causa talvolta di sterilità.

Diagnosi di parotite

La diagnosi di orecchioni si formula sull’osservazione dei sintomi tipici, specialmente nei periodi epidemici. I test sierologici per l’individuazione del virus della parotite e degli anticorpi diretti contro di esso sono molto di rado necessari.

Trattamento della parotite

La terapia per il trattamento degli orecchioni è soltanto sintomatica e si serve di farmaci con azione analgesica e antinfiammatoria (evitando l’aspirina nei bimbi piccoli), antipiretici e impacchi caldo-umidi sull’area della tumefazione. Per la profilassi, è disponibile un vaccino che peraltro non è obbligatorio.