La diagnosi di frattura del piede comincia con un’approfondita indagine da parte del medico sulle modalità con cui si è manifestato l’incidente che ha coinvolto l’arto.
Nell processo diagnostico della frattura del piede, la comprensione della meccanica dell’incidente è molto importante, in quanto è in grado di dare degli indizi circa la tipologia di danno che può essersi ingenerato e sulle eventuali altre lesioni che potrebbero essersi prodotte. E’ importante inoltre accertarsi del lasso di tempo intercorso fra il momento in cui è accaduto l’incidente e il momento in cui il paziente ha richiesto il consulto medico. Inoltre, la storia clinica del paziente è anch’essa estremamente importante: i pazienti affetti da diabete sono soggetti particolarmente esposti alle infezioni associate ai traumi ai piedi. La visita medica dell’arto infortunato prevederà innanzitutto un’ispezione del piede al fine di verificare la presenza di gonfiore, di escoriazioni, di deformità e di ferite aperte. La palpazione consentirà poi al medico di capire dove è localizzata la sede del dolore. Ciò è di grande utilità se si dovranno effettuare delle radiografie, in quanto permetterà di eseguire un controllo più accurato della zona in cui insiste la tenerezza (aspetto particolarmente importante nei bimbi, le cui ossa non sono ancora calcificate. Le fratture dei bambini infatti possono essere facilmente non viste in quanto affliggono le cartilagini e non le ossa). Eventualmente, sarà condotto anche un esame del sistema circolatorio per la verifica della frequenza del battito cardiaco e un esame neurologico per la verifica dello stato di sensibilità della parte offesa. Inoltre, una serie di esami per la valutazione del movimento del piede potranno essere d’aiuto per valutare le condizioni di stabilità dei legamenti. C’è da dire, però, che se la frattura del piede è evidente, il medico potrà decidere di immobilizzare immediatamente l’arto al fine di prevenire ulteriore dolore.
La diagnostica per immagini
Le radiografie vengono effettuate per valutare le condizioni delle ossa del piede ed eventualmente riscontrare la frattura. In genere, vengono effettuate tre lastre per valutare a fondo l’osso (o le ossa) coinvolte. Delle lastre con “viste” speciali potranno essere effettuate se c’è timore che vi possa essere una frattura del calcagno. Le radiografie non si eseguono per le fratture composte alle dita del piede, in quanto esse non avrebbero alcuna ripercussione sul relativo trattamento. Per alcuni tipi di frattura del piede, le radiografie potrebbero non essere in grado di mostrare la lesione. Ciò è particolarmente vero per le fratture metatarsali da stress, per le quali si può ricorrere alla scintigrafia ossea se la storia e l’esame obiettivo fanno ipotizzare una potenziale frattura. La tomografia computerizzata invece può essere utilizzata per determinare le fratture del calcagno e dell’astragalo, poiché essa è più in grado di illustrare l’anatomia della caviglia e dell’articolazione metatarsale e le lesioni potenzialmente connesse. L’articolazione di Lisfranc descrive la connessione fra il primo, il secondo, il terzo metatarso e le tre ossa cuneiformi. Una frattura da lussazione dell’articolazione di Lisfranc spesso richiede una TAC per la valutazione di quest’area del piede, una volta che le lastre tradizionali hanno delineato con certezza la lesione.