La salmonellosi è un’ intossicazione di tipo alimentare che viene causata da un batterio chiamato salmonella (dal nome dello scienziato americano che lo ha scoperto, il dottor Salmon).
I batteri facenti parte di questo ceppo sono circa duemila, ma la maggior parte di questi è innocua per l’organismo; i batteri pericolosi per l’uomo sono due: Salmonella typhimurium e Salmonella enteritidis; entrambi possono provocare la salmonellosi.
L’infezione da salmonella viene trasmessa per via orale-fecale, ossia attraverso l’assunzione di cibo o bevande contaminate da feci di animali o persone malate.
Non sempre chi ingerisce il batterio viene contagiato, le categorie maggiormente a rischio sono i bambini, specialmente neonati, gli anziani e coloro che hanno delle disfunzioni del sistema immunitario.
Ogni anno, in Italia, sono riportati circa otto mila casi di contagio, anche se si stima che i casi reali di infezione sia trenta volte maggiore tale numero, poiché i casi più lievi spesso non vengono segnalati o diagnosticati come salmonellosi.
I sintomi della salmonellosi
I sintomi dell’infezione, febbre, diarrea, crampi addominali, si manifestano dopo circa dodici-settantadue ore dall’ingestione del batterio e possono durare dai quatto ai sette giorni. Spesso non è necessario assumere alcun farmaco per guarire; basta curare i sintomi.
Si consiglia, quindi, di tenere la febbre sotto controllo tramite l’assunzione di farmaci che servono a far scendere la temperatura e di bere molti liquidi per evitare la disidratazione in caso di diarrea, preferendo bevande che contengono elettroliti, come gli “sport drink”, a quelle zuccherate come i succhi di frutta o altre bibite dolcificate.
Trattamento della salmonellosi
Solo nei casi più gravi e nelle categorie maggiormente a rischio verrà somministrato un antibiotico per debellare il batterio.
L’antibiotico maggiormente usato nei casi di salmonellosi è la ciprofloxacina, anche se negli ultimi anni si è diffuso un nuovo ceppo del batterio della salmonella resistente a questo tipo di antibiotico e che, per questo motivo, viene considerato una grave minaccia per la salute pubblica in tutto il mondo.
Le cause della salmonellosi
Questo nuovo batterio, noto col nome di salmonella Kentucky, potrebbe essere stato introdotto in Europa dall’America attraverso cibi contaminati che sono stati importati. Secondo gli esperti, il pollame rappresenta un importante agente per la trasmissione di tale infezione.
Gli alimenti contaminati, infatti, sono spesso di origine animale, ma tutti gli alimenti, tra cui la verdura e l’acqua, possono essere contaminati.
In effetti, molti alimenti crudi di origine animale sono contaminati, ma la cottura completa uccide il batterio. Così come lavare bene le verdure, utilizzando magari un disinfettante, debella il pericolo di ingerire il batterio mangiando verdure crude.
Prevenzione della salmonellosi
E’ buona norma, inoltre, lavarsi sempre le mani dopo essere stati in bagno, utilizzando acqua calda e sapone o, ancor meglio, un disinfettante, prima di toccare il cibo. Lo stesso consiglio vale nel caso in cui si siano toccate uova, pollame o carne cruda, per evitare che possiamo diventare vettori per il batterio della salmonellosi.
Anche in cucina bisogna stare molto attenti all’igiene evitando, ad esempio, qualsiasi forma di contaminazione tra alimenti crudi (in special modo la carne) e alimenti cotti. Lavando con attenzione i taglieri e gli altri utensili da cucina se sono stati a contatto con alimenti crudi.
Inoltre, evitare cibi che contengono uova crude o poco cotte, carne cruda o al sangue, prodotti caseari crudi o non pastorizzati, frutta non lavata o sbucciata, fa si che il rischio di salmonellosi venga ridotto notevolmente.