La tubercolosi è una malattia infettiva cronica, denominata anche TBC, provocata dal Mycobacterium tubercolosis, un batterio Gram-positivo.
Solitamente la tubercolosi colpisce i polmoni, ma può coinvolgere qualsiasi parte del corpo. Il primo rapporto con il germe generalmente passa pressoché inosservato (infezione primaria). In taluni casi, anche dopo un lasso di tempo pari ad alcuni anni dall’infezione, questa può acutizzarsi nuovamente e dare origine alla malattia vera e propria (infezione attiva).
Cause
Le cause della tubercolosi vanno ricercate nella trasmissione, da parte di individui infetti, del microrganismo contenuto nelle minuscole goccioline di saliva. Queste vengono emesse con il parlare o la con la tosse, e, nel momento in cui queste vengono respirate da una persona vicina, il Mycobacterium tubercolosis trova l’accesso nell’organismo di chi ha respirato la secrezione infetta. Le condizioni di estremo affollamento in ambienti chiusi sono quindi le più favorevoli alla diffusione della malattia. I soggetti anziani, malnutriti o con il sistema immunitario indebolito sono i più soggetti all’infezione.
Sintomi
I sintomi caratteristici della tubercolosi polmonare attiva includono stanchezza, tosse permanente, presenza di sangue nel muco, sudorazioni nelle ore notturne, inappetenza, perdita di peso, cefalea e febbre. Sviluppandosi, la malattia può causare versamento pleurico, pneumotorace, ingrossamento dei linfonodi e dispnea. Le sedi più consuete di tubercolosi extra-polmonare sono costituite dai reni, dalle ossa, dalle meningi e dal cervello.
Diagnosi di tubercolosi
La diagnosi di tubercolosi si formula sull’osservazione dei sintomi e sull’effettuazione di specifici esami: la radiografia del torace (i cui esiti possono però essere simili a quelli di altre malattie), l’esecuzione del test cutaneo alla tubercolina e l’isolamento del micobatterio dalle secrezioni dei bronchi, con esame colturale.
Trattamento
La terapia della tubercolosi contempla la somministrazione di farmaci antibiotici, di solito in numero di almeno due, per un lungo periodo di tempo, sei mesi o più. I farmaci specifici sono l’isoniazide, la rifampicina, la pirazinamide, la streptomicina e l’etambutolo. Per la prevenzione, è disponibile un vaccino vivo attenuato.