Morbo di Angelman

Il morbo di Angelman è una rara malattia genetica neurologica caratterizzata da una serie di sintomi fisici e neuro-comportamentali.
La malattia prende il nome dal pediatra britannico Harry Angelman, che per primo la descrisse nel 1965.
Il morbo di Angelman è causato da anomalie genetiche che influenzano il cromosoma 15, specificamente l’area del gene UBE3A. Questo gene è fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso e per il normale funzionamento del cervello.
Le persone affette da questa sindrome presentano un caratteristico profilo di sintomi fisici e comportamentali, tra cui ritardi nello sviluppo, problemi di movimento e equilibrio (atassia), incapacità di parlare o difficoltà di comunicazione verbale, e un comportamento generalmente felice e sorridente.
La sindrome è anche associata a convulsioni (epilessia) e a disturbi del sonno.
Molti bambini affetti da morbo di Angelman mostrano ritardi nello sviluppo già nei primi 6-12 mesi di vita, e altre caratteristiche della sindrome diventano più evidenti con la crescita.
Il morbo di Angelman non ha cure specifiche, ma i trattamenti si concentrano sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità di vita delle persone colpite.
Questi trattamenti possono includere terapie fisiche, occupazionali, del linguaggio, programmi educativi personalizzati e la gestione delle convulsioni con farmaci antiepilettici.

Cause del morbo di Angelman

Il morbo di Angelman è causato da problemi genetici associati al cromosoma 15. Le principali cause includono:

  1. Distruzione del materiale genetico: La causa più comune del morbo di Angelman è la perdita (delezione) di una piccola sezione del cromosoma 15, ereditato dalla madre. Questa delezione riguarda il gene UBE3A, che è essenziale per lo sviluppo del sistema nervoso.
  2. Disomia uniparentale paterna: In alcuni casi, un bambino può ereditare due copie del cromosoma 15 dal padre invece di una dal padre e una dalla madre. Questo fenomeno è noto come disomia uniparentale. Poiché il gene UBE3A è attivo solo nella copia materna del cromosoma 15, la presenza di due copie del cromosoma 15 paterno porta alla mancanza di questo gene essenziale.
  3. Difetto del gene UBE3A: In alcuni individui con morbo di Angelman, il gene UBE3A ereditato dalla madre può essere presente, ma non funzionare correttamente a causa di una mutazione.
  4. Imprinting genetico: In rari casi, il morbo di Angelman può essere causato da un problema con l’imprinting genetico. L’imprinting è un processo biologico in cui alcuni geni vengono “marchiati” per essere espressi in modo specifico in base al genitore da cui sono ereditati. Anomalie in questo processo possono influenzare il funzionamento del gene UBE3A.

Queste anomalie genetiche causano una riduzione o un’assenza dell’attività di una proteina che è cruciale per il normale funzionamento del cervello, portando ai sintomi caratteristici del morbo di Angelman.

Sintomi

I sintomi del morbo di Angelman variano da individuo a individuo, ma tipicamente si identificano nei seguenti:

  1. Ritardo nello sviluppo: Ritardi nello sviluppo si manifestano generalmente entro i 6-12 mesi di età. I bambini possono mostrare ritardo nel raggiungere tappe dello sviluppo come sedersi o gattonare.
  2. Difficoltà di movimento e bilanciamento: Sono comuni problemi di coordinazione motoria (atassia) e camminata instabile.
  3. Ritardo mentale e problemi di apprendimento: La maggior parte delle persone con morbo di Angelman mostra un ritardo mentale da moderato a grave e difficoltà di apprendimento.
  4. Problemi di linguaggio: Grave ritardo o assenza dello sviluppo del linguaggio parlato. Alcune persone possono essere in grado di utilizzare gesti o sistemi di comunicazione alternativi.
  5. Comportamento unico: Risate frequenti e inappropriatamente eccessive, spesso con un atteggiamento generalmente felice ed eccitabile.
  6. Caratteristiche del viso distinte: Tra cui bocca grande, mascella prominente, e lingua sporgente.
  7. Problemi di sonno: Difficoltà a mantenere un sonno regolare e profondo.
  8. Convulsioni: Episodi convulsivi di vario tipo possono comparire tipicamente entro i 2-3 anni di età.
  9. Microcefalia: Possono manifestarsi una testa insolitamente piccola e un ritardo nella crescita del cervello.
  10. Anomalie oculari: Sono comuni movimenti oculari anomali e strabismo.

Questi sintomi possono variare notevolmente in gravità e manifestazione tra gli individui affetti.
La diagnosi precoce e il supporto continuo sono fondamentali per gestire questi sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Diagnosi di morbo di Angelman

La diagnosi del morbo di Angelman si basa su una combinazione di segni clinici e test genetici. Ecco i passaggi tipici per la diagnosi:

  1. Valutazione clinica: Inizialmente, i medici considerano i sintomi caratteristici come ritardi nello sviluppo, problemi di movimento e bilanciamento, comportamenti unici, e problemi di linguaggio. La valutazione può includere anche un esame neurologico.
  2. Storia medica familiare: Viene raccolta la storia medica familiare per identificare eventuali casi simili o condizioni genetiche correlate nella famiglia.
  3. Test genetici: Sono fondamentali per confermare la diagnosi di morbo di Angelman. I test più comuni includono:
  • Analisi di metilazione: Questo test rileva circa l’80% dei casi di morbo di Angelman e identifica specifiche anomalie nel cromosoma 15, dove si trova il gene UBE3A.
  • FISH (Fluorescent In Situ Hybridization): Questo test cerca specifiche anomalie cromosomiche associate al morbo di Angelman.
  • Analisi del DNA: Per rilevare mutazioni o anomalie nel gene UBE3A.
  1. Valutazione di altri specialisti: Potrebbe essere necessaria la consultazione con specialisti come genetisti, neurologi, o logopedisti per una valutazione più completa.
  2. Monitoraggio dei sintomi: In assenza di risultati conclamativi dai test genetici, la diagnosi può essere basata sul monitoraggio dei sintomi nel tempo, soprattutto se iniziano a manifestarsi segni distintivi del disturbo.

Data la complessità della condizione e la varietà dei sintomi, una diagnosi precoce può essere sfidante. Tuttavia, una volta fatta, permette di iniziare un percorso di trattamento e supporto mirato.

Trattamento del morbo di Angelman

Il trattamento del morbo di Angelman è mirato a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente. Attualmente, non esiste una cura specifica per la malattia, ma ci sono diversi approcci terapeutici che possono aiutare:

  1. Gestione dei disturbi del movimento e dell’equilibrio: La fisioterapia è fondamentale per aiutare a sviluppare la coordinazione motoria e la forza muscolare. Gli esercizi possono includere attività che migliorano l’equilibrio e la mobilità.
  2. Interventi comunicativi: Data la limitata capacità verbale, la terapia del linguaggio e la comunicazione alternativa o aumentativa (CAA) sono importanti. Questo può includere l’uso di dispositivi di comunicazione assistita o segni manuali.
  3. Supporto comportamentale: La terapia comportamentale può aiutare a gestire comportamenti come l’iperattività e la breve attenzione. Tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) possono essere utili.
  4. Gestione dei disturbi del sonno: Spesso i bambini affetti da morbo di Angelman hanno problemi di sonno che possono richiedere interventi specifici. In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per aiutare a regolare il sonno.
  5. Nutrizione e alimentazione: Una dieta equilibrata è importante, e in alcuni casi può essere necessario un supporto nutrizionale specializzato, soprattutto se ci sono problemi di deglutizione.
  6. Farmaci: Anche se non ci sono farmaci specifici per il morbo di Angelman, alcuni sintomi come convulsioni, disturbi dell’attenzione o problemi gastrointestinali possono essere trattati farmacologicamente.
  7. Educazione e supporto familiare: L’istruzione e il supporto per le famiglie sono cruciali. Le scuole speciali o le classi con supporto specifico possono essere benefiche per i bambini con morbo di Angelman.
  8. Monitoraggio regolare: È importante effettuare controlli regolari con vari specialisti per monitorare lo sviluppo del bambino e intervenire tempestivamente in caso di nuove complicazioni o esigenze.

La chiave del trattamento è un approccio olistico e multidisciplinare che coinvolga medici, terapisti, insegnanti e familiari per garantire un’assistenza completa.

Prevenzione

La prevenzione del morbo di Angelman non è possibile nel senso tradizionale, poiché si tratta di una malattia genetica causata da mutazioni specifiche o anomalie nel cromosoma 15. Tuttavia, ci sono alcuni passi che possono essere intrapresi per la gestione del rischio e la preparazione:

  1. Consulenza genetica: Le famiglie con una storia di morbo di Angelman, o quelle che hanno avuto un bambino con la malattia, possono beneficiare della consulenza genetica. Questo può aiutare a comprendere i rischi di trasmettere la condizione ai futuri figli e a esplorare opzioni come test genetici.
  2. Test genetici: Per le coppie con una storia familiare del disturbo o per quelle che hanno già un bambino con Angelman, i test genetici possono identificare le mutazioni responsabili e fornire informazioni importanti per la pianificazione familiare.
  3. Diagnosi prenatale: Se è noto che una coppia è a rischio di avere un bambino con il morbo di Angelman, possono essere disponibili opzioni di diagnosi prenatale, come l’amniocentesi o il prelievo di villi coriali, per comprovare la presenza del disturbo nel feto.
  4. Assistenza alla procreazione medica assistita: In alcuni casi, tecniche come la fecondazione in vitro (FIV) con diagnosi genetica preimpianto (PGD) possono essere utilizzate per selezionare embrioni privi della mutazione genetica specifica che causa il morbo di Angelman.
  5. Educazione e supporto: Le famiglie che hanno un bambino affetto da morbo di Angelman possono beneficiare dell’educazione sulla malattia e del supporto emotivo. Ciò può includere gruppi di supporto per genitori, risorse educative e collegamenti con altre famiglie che affrontano sfide simili.

È importante sottolineare che queste misure non prevengono la condizione stessa, ma possono aiutare le famiglie a prendere decisioni informate riguardo alla procreazione e alla gestione del morbo di Angelman.

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