L’apnea ostruttiva del sonno (conosciuta anche come OSA dall’acronimo inglese “obstructive sleep apnea”) è un disturbo comune del sonno che comporta l’insorgenza di apnee notturne durante il periodo di riposo della notte. Se non viene curata, l’OSA può avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere.
Le apnee notturne si manifestano nel momento in cui, durante il sonno, i muscoli della gola si rilassano. Ciò fa sì che i tessuti molli situati nella parte posteriore della gola si comprimano bloccando le vie respiratorie. Le apnee possono durare da 10 secondi a un minuto, o anche di più. L’apnea si risolve quando il soggetto si risveglia improvvisamente boccheggiando per respirare. Il ciclo ripetitivo di apnee continua per tutta la notte. Una persona affetta da apnee notturne di una certa rilevanza può subire anche centinaia di apnee per notte.
Le apnee causate da OSA possono produrre drastici cambiamenti nella pressione sanguigna e nei livelli di ossigeno, oltre che a spezzettare il sonno. Nel corso del tempo, se non adeguatamente curata, le apnee notturne causano una enorme quantità di stress sull’intero organismo, incrementando il rischio di manifestazione di ulteiori problemi di salute. Fondamentalmente, i rischi per la salute causati dall’OSA sono i seguenti:
Elevati livelli di pressione sanguigna
La ricerca ha dimostrato come l’OSA possa causare elevati livelli di pressione sanguigna, disturbo noto anche come “ipertensione arteriosa”. L’aumento della pressione sanguigna è correlata alla gravità dell’OSA; più questa è grave e maggiore sarà l’ipertensione che ne consegue. Un aumento della pressione arteriosa può manifestarsi anche nei bambini che soffrono di OSA.
Malattie cardiache
Se non viene adeguatamente curata, l’OSA costituisce fattore di rischio per le malattie cardiache, le quali sono fra le cause principali di morte in Italia. L’OSA aumenta il rischio di aritmie, di malattia coronarica, di infarto e di insufficienza cardiaca congestizia. La ricerca ha anche accertato che l’OSA influisce anche sulle modificazioni della forma del cuore: i risultati mostrano che il cuore dei pazienti affetti da OSA mostrano un accrescimento marcato su un lato, hanno le pareti ispessite e una ridotta funzionalità di pompaggio.
Ictus ischemico
L’OSA aumenta il rischio di ictus ischemico, un’altra tra le principali cause di morte in Italia. Questa patologia consiste in una sorta di “attacco cerebrale” che si manifesta quando viene interrotto il flusso di sangue al cervello. L’ictus può trarre origine da un coagulo di sangue che blocca un’arteria o da un vaso sanguigno rotto.
Danni cerebrali
La ricerca medica è riuscita a ottenere una mappa visiva del danno cerebrale che si manifesta nei pazienti affetti da OSA. Il danno riguarda le strutture del cervello di supporto alle funzioni di controllo quali la memoria, l’umore e la pressione sanguigna.
Depressione
Ancora, grazie alla ricerca, è stato dimostrato che molti pazienti affetti da OSA sono soggetti a essere depressi. Anche in caso di OSA lieve, i soggetti che ne sono affetti sono a forte rischio di depressione; e questo rischio aumenta con l’aggravarsi dell’OSA.
Diabete
L’OSA è associata all’alterata tolleranza al glucosio e alla resistenza all’insulina. Il diabete di tipo 2, una delle principali cause di morte in Italia, si manifesta quando l’organismo non riesce a utilizzare l’insulina in maniera efficace. La ricerca suggerisce che l’OSA può contribuire alla comparsa del diabete.
Obesità
L’obesità è un fattore di rischio chiave per l’OSA. L’evidenza empirica pone in risalto il fatto che l’OSA può anche favorire il sovrappeso. L’OSA può spezzettare il sonno riducendo così la quantità di energia a disposizione durante le ore di veglia e, di conseguenza, anche l’attività fisica. Inoltre, le apnee notturne possono disturbare il metabolismo. Le OSA infatti possono alterare i livelli ormonali con conseguenze sulla regolazione dell’appetito. Ciò può, evidentemente, portare a mangiare di più.
Mortalità
La ricerca mostra che le persone affette da apnee notturne sono soggette a una mortalità superiore rispetto alle persone che non ne sono affette. Il rischio aumenta all’aggravarsi dell’OSA. La mortalità aumenta anche quando l’apnea del sonno non viene adeguatamente curata.
La ricerca medica lascia comunque ben sperare; l’OSA infatti può essere oggetto di cura con alti tassi di successo. Studi sempre più accurati hanno dimostrato che la terapia che prevede la pressione positiva continua delle vie aeree (“CPAP” dall’acronimo inglese “continuous positive air way pressure”), può ridurre di molto i rischi che sopra sono stati descritti.