La sindrome del piede da marcia è un tipo di infortunio abbastanza diffuso fra gli atleti (prevalentemente i praticanti del jogging e della marcia campestre, ma anche i giocatori di calcio), e consiste in una lesione capsulolegamentosa dell’articolazione metatarsofalangea, causata dalla iperestensione di tale articolazione.
In sostanza, la sindrome del piede da marcia è una forma di tendinite acuta dei tendini estensore e flessore dell’alluce, conseguente ai tentativi di fermarsi e ripartire rapidamente su superfici con poca elasticità oppure su superfici irregolari che comportano continue variazioni di assetto del piede. La sindrome del piede da marcia si presenta sotto forma di eritema, edema e dolore della superficie dorsale dell’alluce, cui si unisce, come detto, tendinite acuta dei flessori ed estensori.
Vi sono due tipologie di metodi di trattamento della sindrome del piede da marcia, patologia conosciuta anche con la locuzione inglese “turf toe syndrome”.
Terapia medica per la sindrome del piede da marcia
La terapia medica per il trattamento della sindrome del piede da marcia comprende metodi conservativi messi in atto in tutti gli stadi della patologia, indipendentemente dalla gravità della situazione. In particolare, si parla di riposo, di applicazione di ghiaccio e di sollevamento dell’arto interessato. Nelle fasi acute, il bendaggio non è consigliabile a causa del gonfiore e del sanguinamento eccessivo. L’assunzione di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) contribuirà a ridurre il dolore e l’infiammazione della parte colpita.
Potranno inoltre essere usate alcune precauzioni in funzione della gravità della lesione:
Infortunio di 1° grado
Questo tipo di infortunio può essere trattato col bendaggio completo del solo dito alluce, lasciando quindi libere le altre dita. Ciò farà sì che all’articolazione metatarso-falangea dell’alluce sia impedita qualsiasi movimento. Questo tipo di lesione è di solito subìta dalla maggior parte dei giocatori che utilizzano un plantare con piastra in fibra di acciaio al carbonio nella parte anteriore. Lo scopo di questo plantare è quello di impedire il movimento dell’avampiede. I giocatori che soffrono di questo tipo di lesione potranno giocare subito, patendo però un lieve dolore.
Infortunio di 2° grado
Questo tipo di infortunio è trattato allo stesso modo dell’infortunio di 1° grado con la sola differenza che i giocatori non potranno riprendere l’attività sportiva prima di un paio di settimane. Sarà consigliabile l’uso delle stampelle per evitare di caricare il piede ferito.
Infortunio di 3° grado
Questo tipo di lesioni richiede un lungo periodo di immobilizzazione mediante ingessatura e il processo di guarigione può protrarsi fino a sei settimane.
Intervento chirurgico
Se tutte le metodologie conservative per la sindrome del piede da marcia non avranno dato i risultati sperati e il dolore continuerà a persistere, potrà rendersi necessario il ricorso all’intervento chirurgico.
Prevenzione
Di seguito sono indicate alcune misure preventive:
- Indossare scarpe che forniscano un sostegno adeguato e che prevengano la flessione eccessiva dell’articolazione dell’alluce. Per questo scopo, è possibile utilizzare appositi plantari progettati con questa finalità.
- Prendersi cura di un corretto stile dell’andatura, al fine di evitare lesioni. Un consulto con un fisioterapista sarà certamente d’ausilio.