Amniocentesi

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L’amniocentesi è un esame prenatale di tipo invasivo, che consiste nel prelievo di una piccola quantità di liquido amniotico, il liquido che avvolge e protegge il feto all’interno dell’utero durante i mesi di gravidanza. Questo esame si esegue solitamente dopo la quindicesima settimana di gestazione

A cosa serve l’amniocentesi

Lo scopo principale per cui si effettua l’amniocentesi è quello di analizzare le cellule fetali presenti nel liquido amniotico, per escludere o diagnosticare la presenza di eventuali anomalie cromosomiche o malformazioni nel feto.
Attraverso l’esame del cariotipo fetale ottenuto dalle cellule prelevate, è possibile diagnosticare patologie genetiche importanti come la sindrome di Down, la sindrome di Edwards e la sindrome di Patau.
Inoltre, l’amniocentesi può essere utilizzata per valutare la maturità polmonare del feto, in previsione di un eventuale parto pretermine.

Come si svolge l’amniocentesi

L’amniocentesi si effettua in ambulatorio o in sala parto, senza l’utilizzo di anestesia.
La futura mamma viene fatta sdraiare comodamente sul lettino e l’ostetrica o il medico identificano con precisione la posizione della placenta e del feto, utilizzando l’ecografia.
In questo modo è possibile individuare il punto più sicuro dove inserire l’ago senza correre il rischio di lesionare il feto.
Dopo aver accuratamente disinfettato la cute addominale, il medico inserisce un ago molto sottile e flessibile attraverso la parete dell’addome e dell’utero, fino a raggiungere la cavità amniotica che contiene il liquido.
Si aspirano 15-20 ml di liquido amniotico. L’intera procedura dura solo pochi minuti e si esegue con guida ecografica continua, per monitorare costantemente la posizione dell’ago e del feto.

Quando viene raccomandata l’amniocentesi

L’amniocentesi è raccomandata in caso di rischio elevato che il feto sia affetto da anomalie cromosomiche, ad esempio se la futura mamma ha un’età materna avanzata o se il test combinato o altri test prenatali hanno dato esito positivo.
L’amniocentesi si esegue anche se si sospetta la presenza, in base ad ecografie o analisi del sangue, di infezioni fetali o malformazioni a carico del sistema nervoso, dell’apparato gastrointestinale o urinario del feto.
Un altro caso in cui si consiglia l’effettuazione dell’amniocentesi è la necessità di determinare la maturità polmonare fetale, nel caso si prospetti un parto pretermine.

Rischi e complicanze

L’amniocentesi è considerata sicura ma presenta comunque dei rischi molto bassi se eseguita da personale esperto.
Il rischio principale è la perdita di una certa quantità di liquido amniotico, che nell’1% dei casi circa può provocare l’insorgenza di contrazioni uterine e parto prematuro.
Altre complicanze molto rare sono la possibilità di infezioni, lesioni al feto o sanguinamento vaginale dopo l’esame.
Proprio per questo è sempre consigliata la consulenza genetica prima di sottoporsi all’amniocentesi, per valutarne con attenzione rischi e benefici sul feto.

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