Nevrite

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La nevrite (o neurite) è uno dei disturbi nervosi più gravi.
Con il termine nevrite ci si riferisce a una infiammazione nervosa che coinvolge un singolo nervo oppure una serie di nervi.
Talvolta, possono essere coinvolti diversi gruppi di nervi in varie parti del corpo.
La nevrite è conosciuta anche come polineuropatia in quanto lo stato patologico, a rigor di termini, non si caratterizza in un’infiammazione vera e propria ma in un cambiamento nello stato dei nervi, con conseguente debolezza, perdita dei riflessi e dei cambiamenti di sensazione.
Ci sono due tipi principali di neurite, la neurite ottica e la neurite periferica.

Neurite ottica

La neurite ottica, conosciuta anche come neurite retro bulbare, è causata generalmente da infezioni batteriche o virali.
Come suggerisce il nome, dal suffisso “-ite”, si può facilmente comprendere che trattasi di un’infiammazione; in particolare di una infiammazione del nervo ottico.
Si tratta di una patologia piuttosto brutta in quanto può causare una perdita, parziale o totale della vista.
Ciò a causa del fatto che l’infiammazione distrugge la mielina, che è la guaina che ricopre il nervo, ovvero perché gli assoni del nervo sono danneggiati dal gonfiore.
La maggior parte dei pazienti affetti da nevrite ottica possono sperimentare un ritorno alla normalità una volta che l’infezione sarà guarita; tuttavia possono volerci da otto a dieci settimane affinché ciò avvenga.
In alcuni casi, purtroppo, questa malattia subdola provoca la perdita permanente della vista.
Ecco perché, per ridurre le probabilità di incorrere a un danno permanente, è opportuno rivolgersi immediatamente al medico al verificarsi dei primi sintomi; costituiti questi ultimi da un dolore all’occhio nel momento in cui il paziente prova a muoverlo e/o a una ridotta capacità di distinguere i colori.

Neurite periferica

Con la neurite periferica il danno invece si presenta a un nervo (o a un gruppo di nervi) appartenenti al sistema nervoso periferico.
I pazienti, in questo caso, soffrono di dolori, sensazione di intorpidimento e difficoltà nella deambulazione.
Inoltre, il malato potrebbe avvertire stanchezza, crampi e debolezza.
In alcuni casi i dolori sono talmente forti che l’assunzione di farmaci antidolorifici si rende necessaria.

Sintomi della nevrite

La sintomatologia della nevrite è decisamente correlata al distretto corporeo interessato, sebbene i sintomi principali siano generalmente formicolio, bruciore e dolori lancinanti nei nervi colpiti.
Nei casi più gravi si possono verificare intorpidimento, perdita di sensibilità e paralisi dei muscoli vicini.
Un esempio tipico è quello che riguarda la paralisi temporanea del volto causata da affezione dei nervi facciali del lato colpito.
Durante la fase acuta di questa condizione, il paziente può trovarsi nella condizione di non riuscire a chiudere gli occhi in quanto si assiste a una perdita di forza e di tono normale dei muscoli interessati.
La neurite può essere causata anche da anemia perniciosa che è in grado di coinvolgere i nervi della colonna vertebrale.
In questo caso, al paziente può risultare molto difficile camminare al buio.

Cause 

La causa principale della neurite è l’acidosi cronica, cioè una condizione di acido eccessivo nel sangue e in altri fluidi corporei.
Normalmente tutti i fluidi dovrebbero trovarsi in una condizione di tipo alcalino, ma quando, soprattutto a causa di una errata alimentazione, gli acidi si accumulano, si ingenera l’acidosi che contribuisce all’insorgenza della nevrite.
C’è da dire che la patologia può derivare anche da tutta una varietà di deficienze nutrizionali e di disturbi metabolici quali, ad esempio, difetti nel metabolismo del calcio, carenza di vitamine (avitaminosi) del gruppo B (B1, B6, B12), acido pantotenico e tossiemia B2.
Altre cause che possono provocare l’insorgenza della patologia sono i traumi del nervo interessato indotti generalmente da ferite gravi, lussazioni, fratture ma anche da eventi che esercitano forti pressioni su un tronco nervoso.
Qualsiasi attività muscolare violenta (trazioni) o le sovra estensioni dei giunti quali le distorsioni possono danneggiare i nervi e provocare l’insorgenza della nevrite.
Inoltre, la nevrite può essere ingenerata da alcuni tipi di infezione come la tubercolosi, la difterite, il tetano, la lebbra e da patologie come il diabete mellito o avvelenamenti con insetticidi, mercurio, piombo, arsenico e alcool.

Diagnosi 

Come detto, la nevrite può originare da una molteplicità di fattori. Per questo motivo, la diagnosi richiede generalmente:

  • La valutazione della storia medica completa del paziente che includa la sintomatologia, lo stile di vita, l’eventuale esposizione a sostanze tossiche, le abitudini a bere e la storia familiare riferita a eventuali malattie neurologiche.
  • L’esame neurologico, che può comprendere la verifica dei riflessi tendinei, la forza e il tono muscolare, la capacità di avvertire determinati stimoli, la postura e la coordinazione.
  • L’esame medico. Il medico eseguirà una visita molto accurata e potrà prescrivere alcuni tipi di accertamenti fra i quali citiamo:
    • Esami del sangue. Si accerteranno i livelli dei valori delle vitamine, della glicemia e degli indicatori delle funzioni corporee come quelle della tiroide, del fegato e dei reni.
    • Esami per la diagnostica a immagini. Potrà essere prescritta una TAC o una risonanza magnetica per il riscontro di ernie, di tumori o di altre anomalie.
    • Test di funzionalità dei nervi. Questi potranno includere l’elettromiografia, che verifica l’attività elettrica nei muscoli al fine di determinare se la debolezza è causata da danni muscolari o danni ai nervi, e studi di conduzione nervosa che verificano in che modo i nervi e muscoli rispondono a piccoli stimoli elettrici generati da una sonda e misurati da un elettrodo posto lungo il percorso del nervo.
    • Biopsia del nervo. Lo scopo di questo esame è quello di determinare qual è la causa dello stato patologico. Verrà dunque rimossa una piccola porzione di nervo e verrà esaminata per la ricerca di anomalie.

Trattamento della nevrite

Non esiste un trattamento standard per la nevrite: talvolta infatti si rende necessario ricorrere a tutori ortopedici, altre volte alla fisioterapia e altre ancora alla chirurgia.
Questo concetto deve essere esteso anche alle cure farmacologiche in quanto un farmaco utile in una forma nevritica può risultare controindicato in un’altra.
Questo assunto è particolarmente importante quando si fa riferimento all’uso di farmaci antidolorifici (in genere antinfiammatori non steroidei), i quali sono sì in grado di fornire sollievo temporaneo, ma non eliminano il problema in modo efficace.
Il dolore infatti viene lenito, ma ciò a scapito della salute di altre parti del corpo, specialmente il cuore e i reni.
Dunque, dolore eliminato, ma problema della neurite ancora presente.
Il trattamento dovrebbe mirare innanzitutto a rimuovere o a correggere la causa che ha provocato la nevrite (in un diabetico, per esempio, sarà essenziale verificare che la glicemia ovvero il tasso di zucchero nel sangue sia sempre sotto controllo) e garantire che il paziente abbia una alimentazione ottimale perfettamente bilanciata fra vitamine e altri nutrienti.

La corretta alimentazione come ausilio alla cura della nevrite

A tal proposito gli alimenti consigliati sono senza dubbio i cereali integrali, il riso, i semi (grezzi e germogliati), il latte crudo (in particolare in forma acida) e la ricotta.
In questo regime dietetico la colazione potrebbe essere costituita, ad esempio, da frutta fresca, una manciata di noci e due cucchiai di semi di girasole e di zucca.
A pranzo verdure al vapore, grano intero e un bicchiere di siero di latte.
La cena invece potrebbe essere costituita da una bella quantità di insalata verde, un po’ di ricotta, burro fresco e siero di latte.
Nei casi più gravi il paziente può assumere succo di carota, barbabietola, agrumi, mela o ananas per 4-5 giorni prima di cominciare la dieta secondo le modalità sopraddette.
Tutte le vitamine del gruppo B, contenute negli alimenti citati, si sono dimostrate infatti particolarmente vantaggiose nella prevenzione e nel trattamento della nevrite.
L’assunzione di vitamine B1, B2, B6, B 12 e acido pantotenico ha consentito di eliminare la debolezza, l’intorpidimento e i dolori lancinanti nel giro di un’ora.
Inoltre, alcuni ulteriori rimedi sono stati giudicati estremamente utili per la cura della nevrite. Fra essi ricordiamo:

Il latte di soia

Una tazza di latte di soia mescolato con un cucchiaino di miele è altamente consigliabile alla sera.
Questo infatti tonifica il sistema nervoso grazie alla sua forte concentrazione di lecitina, vitamina B1 e acido glutammico.
Il latte di soia si prepara mettendo a bagno i semi in acqua per circa 12 ore.
La pelle dei semi viene poi rimossa e quindi miscelata con acqua per una quantità pari a tre volte quella dei semi.
Poi si asporta la pellicina e, dopo un lavaggio accurato, i semi di soia vengono trasformati in un impasto.
La pasta viene poi miscelata con l’acqua e il latte così ottenuto deve essere bollito a fuoco lento, mescolando spesso.

L’infuso d’orzo

L’infuso d’orzo è un altro rimedio efficace. Si ottiene bollendo un quarto tazza di orzo perlato naturale in due quarti di acqua. Per ottenere i risultati migliori andrebbe mescolato con burro, latte e succo di lime.

Carota e spinaci

La carota e gli spinaci crudi sono di grande aiuto ai pazienti affetti di nevrite in quanto queste verdure sono ricche di elementi, la cui deficienza causa spesso l’insorgenza della nevrite.
Il modo migliore per assumerli è sotto forma di succo combinato di carote e spinaci (mezzo litro).

Sale epsomico

Ancora, il paziente dovrebbe fare per due o tre settimane un bagno con il sale epsomico (sale inglese), rimanendo nella vasca da bagno per 25-30 minuti.
Le parti malate dovrebbero essere bagnate diverse volte al giorno in acqua contenente sale inglese.

Esercizio fisico

Infine, l’esercizio fisico quotidiano costituito prevalentemente da lunghe passeggiate e da esercizi di moderata intensità, costituisce un ottimo viatico per la guarigione.

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