L’aborto abituale, noto anche come aborto spontaneo ricorrente, è una condizione in cui una donna ha tre o più aborti spontanei consecutivi, di solito durante il primo trimestre di gravidanza.
Questo fenomeno può essere dovuto a varie cause, tra cui anomalie cromosomiche, problemi anatomici, disordini del sistema immunitario o fattori di salute materna.
È una condizione che richiede un’attenta valutazione medica per identificare la causa sottostante e determinare le opzioni di trattamento o di gestione.
All’incirca una donna su cento conosce l’esperienza di un aborto spontaneo e in generale l’aborto è un accadimento sufficientemente abituale di tutte le gravidanze, comprese quelle estremamente precoci delle quali non ci si accorge nemmeno.
In pratica, comunque, più aborti spontanei una donna ha avuto maggiori sono le possibilità che questo avvenimento si manifesti ancora una volta.
Cause di aborto abituale
Le cause dell’aborto abituale possono essere varie e spesso non è possibile individuarne una singola causa specifica. Alcuni dei fattori che possono contribuire all’aborto abituale includono:
- Anomalie cromosomiche: Molti aborti spontanei sono causati da anomalie genetiche nel feto, che rendono la gravidanza non compatibile con la vita.
- Anomalie anatomiche: Problemi strutturali nell’utero, come fibromi uterini o anomalie congenite, possono aumentare il rischio di aborti spontanei.
- Disordini del sistema immunitario: Alcuni disordini autoimmuni possono influenzare la capacità del corpo di tollerare la gravidanza.
- Fattori ormonali: Squilibri ormonali, come il diabete o la sindrome dell’ovaio policistico, possono influenzare negativamente la gravidanza.
- Infezioni: Infezioni, come la toxoplasmosi o la listeriosi, possono aumentare il rischio di aborto spontaneo.
- Età materna avanzata: La probabilità di aborto spontaneo aumenta con l’età materna avanzata.
- Fattori di stile di vita: Abitudini come il fumo, il consumo di alcol o l’uso di droghe possono influire negativamente sulla gravidanza.
- Stress: Livelli elevati di stress possono avere un impatto sulla gravidanza.
- Altre cause: Alcuni fattori non specifici possono contribuire, come la cattiva alimentazione, l’obesità o l’esposizione a sostanze chimiche nocive.
È importante sottolineare che spesso l’aborto abituale è dovuto a una combinazione di questi fattori e che la sua causa esatta può variare da donna a donna.
La diagnosi e la gestione dell’aborto abituale richiedono spesso una valutazione medica completa per identificare le cause specifiche in ciascun caso.
Diagnosi di aborto abituale
Per la formulazione della diagnosi di aborto abituale, nelle pazienti che presentano fenomeni di aborti ricorrenti va sempre eseguita una serie di esami clinici e strumentali.
Questi danno la possibilità di determinare una plausibile ragione del ripetersi dell’avvenimento abortivo ovvero del fallito impianto dell’embrione nell’utero.
Tali test comprendono:
- il cariotipo di ambedue i partner della coppia (rappresentazione fotografica dei cromosomi di una cellula);
- la tipizzazione HLA;
- gli esami ematochimici classici per porre in risalto una ipotetica alterazione di natura metabolica oppure ematologica;
- la glicemia;
- i dosaggi degli ormoni per T3, T4, FT3, FT4, TSH, FSH, LH, prolattina, estradiolo, testosterone delta 4-androstenedione, SHBG;
- l’isteroscopia;
- l’ecografia pelvica con sonda endovaginale e il gruppo degli autoanticorpi.
Altri esami clinici prescrivibili sono:
- lo studio circostanziato della coagulazione, dell’aggregazione piastrinica;
- l’eventuale presenza di portatori per patologie genetiche nella coppia (talassemia, fibrosi cistica, etc.);
- le subpopolazioni linfocitarie;
- il cross match;
- l’indagine per la Clamydia;
- il micoplasma e altri possibili agenti patogeni di natura infettiva.
Trattamento dell’aborto abituale
Tutti gli esami sopra citati costituiscono lo screening di base per ciascuna coppia affetta da questa malattia.
Tuttavia, dopo tutti questi test si riuscirà a determinare la presunta ragione degli aborti soltanto in una metà dei casi.
Ad ogni modo gli esami non sempre poi suggeriscono una valida cura per il trattamento di questa infermità.
Nei pazienti che presentano nel siero autoanticorpi, e in particolare nel caso degli anticorpi anti-cardiolipina, la terapia con farmaci cortisonici, aspirina ed eparina a basse dosi è risolutivo.
In ogni caso, pure in questi casi rimarrà una percentuale di pazienti che andrà di nuovo incontro ad aborto.
Nel caso di difetti uterini, talvolta l’intervento di metroplastica può essere fondamentale per la soluzione del problema.
La metroplastica isteroscopica è un intervento endoscopico usato in caso di anomalie anatomiche della configurazione della cavità dell’utero, come l’utero setto, sub-setto (setto parziale) o arcuato (o “a sella”), che possono inibire l’impianto dello zigote e lo sviluppo di una gestazione.
Esso consiste nel rendere visibile per via isteroscopica il fondo dell’utero che ha il setto o sub-setto e quindi proseguire alla rettifica mediante un isteroresettore, con l’obiettivo terminale di ottenere una cavità uterina adeguata ad ospitare il prodotto del concepimento e a ospitarlo fino al momento del parto.
Nei casi viceversa dove non si riscontrano cause individuabili con gli esami clinici sopra citati (insieme ai casi che presentano recidive), sono state suggerite alcune terapie quali l’infusione di immunoglobuline o di linfociti quantunque non vi sia alcuna attestazione scientifica dell’efficacia di tali terapie.
Limiti delle possibilità terapeutiche
A fronte dell’ampio numero di test clinici richiesti per le pazienti che presentano il problema dell’aborto abituale, le potenzialità terapeutiche certe sono malauguratamente limitate.
Oltre a ciò, per un consistente novero di pazienti, le cause della condizione non sono determinate con sicurezza.
Per sistemare in parte il problema, l’avere a disposizione esami clinici che possano accertare le cause di un maggior numero di casi possibili è una condizione determinante per poter decidere una cura in base alla causa della patologia.
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