Allergia: cos’è e che cosa la determina

Con il termine allergia ci si riferisce a una reazione spropositata del nostro sistema immunitario in seguito al contatto fisico con alcune sostanze ritenute estranee all’organismo.

Test allergologicoL’esagerazione nella risposta delle difese immunitarie trova la sua ragion d’essere nel fatto che, nella normalità dei casi, queste sostanze sono ritenute non innocue dal corpo umano e, di conseguenza, nessun tipo di risposta viene posto in essere nei soggetti non allergici.

Cause dell’allergia

L’organismo delle persone allergiche riconosce immediatamente la sostanza estranea e innesca subito i meccanismi previsti dal sistema immunitario.
Le sostanze che scatenano le allergie sono denominate “allergeni” e comprendono il polline, la polvere, le muffe, la forfora e alcuni cibi.
Quando un allergene entra in contatto con il corpo, esso innesca una reazione allergica nelle difese immunitarie dei soggetti sensibili a qual particolare tipo di allergene. Quando l’organismo reagisce in modo improprio ad allergeni che normalmente sono innocui per le altre persone, si è soggetti dunque a una reazione allergica, e le persone che soffrono di questa condizione sono definite allergiche o atopiche.
Il pediatra austriaco Clemens Pirquet fu il primo a usare il termine allergia volendosi riferire sia alla risposta immunitaria sia all’ipersensibilità patologica. “Allergia” deriva dalla parole greche “allos”, cioè diverso ed “ergos” che sta a indicare un’azione o un lavoro. In definitiva, il significato può ricondursi alla locuzione “reazione alterata”. Il termine “allergia” fu così usato per la prima volta nel 1905 per descrivere le reazioni negative che mostravano alcuni bimbi in seguito all’assunzione di siero di cavallo per combattere delle infezioni. L’anno successivo, il termine allergia fu proposto per indicare questa cambio inatteso di reazione delle difese immunitarie.
Le allergie possono svilupparsi a qualsiasi età, addirittura, forse, anche nel grembo materno. Normalmente, si manifestano nei bambini, ma i sintomi possono manifestarsi per la prima volta addirittura nell’età adulta. L’asma può persistere negli adulti, mentre le allergie nasali tendono a ridursi in età avanzata.
Perché, ci si potrebbe chiedere, alcune persone sono sensibili a certi allergeni e altre no? Perché i soggetti allergici producono più IgE (immunoglobulina E, una famiglia di anticorpi prodotti dall’organismo durante una reazione allergica o durante un’infezione parassitaria) di coloro che non soffrono di allergia? Il fattore discriminante di maggiore importanza sembra essere l’ereditarietà. Da tempo è noto che certe condizioni allergiche tendono a raggrupparsi nei gruppi familiari. Dunque, il rischio di sviluppare allergie è strettamente collegato con la storia allergica dei propri genitori. Se nessuno dei due è allergico, allora la probabilità di sviluppare allergie è pari a circa il 15%. Se soltanto uno dei genitori è allergico, la percentuale di rischio sale al 30%; se lo sono entrambi al 60%.

Sebbene dunque si possa ereditare la tendenza a sviluppare allergie, ciò non significa che queste siano sintomatiche. E’ possibile pure sviluppare allergie differenti a quelle che colpiscono i propri genitori. Purtroppo, non è ancora chiaro cosa determini quali sostanze saranno in grado di sviluppare una reazione allergica in un dato soggetto. E ancora, quali patologie potrebbero svilupparsi in seguito all’allergia e quanto gravi potranno essere i sintomi, allo stato attuale della ricerca medica, non ci è dato ancora sapere.
Un altro pezzo di questo puzzle ancora parzialmente irrisolto riguarda l’ambiente che ci circonda. Risulta chiaro che si debba essere in possesso di una sorta di tendenza genetica che predispone all’allergia e che si debba essere esposti a un allergene per potersi conclamare l’allergia. Inoltre, è ormai assodato che più intensa e ripetitiva è l’esposizione all’agente irritante; più iniziale è inoltre lo stadio della propria vita in cui l’esposizione avviene, e più probabile è che si sviluppi l’allergia.
Certo, ci sono altri fattori importanti che insieme possono favorire le reazioni allergiche. Alcuni di questi fattori sono, senza ombra di dubbio, il fumo, l’inquinamento, le infezioni e gli ormoni.
Le parti del corpo che tendono a reagire agli allergeni sono gli occhi, il naso, i polmoni, la pelle e lo stomaco.
Sebbene le varie malattie allergiche possano apparire diverse, tutte quante derivano comunque da una risposta esagerata del sistema immunitario della persona allergica.

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