L’embolia polmonare è una condizione potenzialmente grave causata dall’occlusione di arterie polmonari da parte di emboli, più frequentemente coaguli di sangue.
Se non diagnosticata e trattata tempestivamente, può avere conseguenze letali.
Analizziamo in dettaglio questa patologia vascolare, dai meccanismi alla terapia.
Cos’è l’embolia polmonare?
Si definisce embolia polmonare l’ostruzione di uno o più rami dell’arteria polmonare da parte di materiale embolico (emboli).
Nella maggior parte dei casi si tratta di coaguli di sangue (trombi) che si formano in altri distretti dell’organismo, come le vene delle gambe (trombosi venosa profonda) o del bacino, e migrano fino a raggiungere il circolo polmonare.
Più raramente l’embolo può essere costituito da bolle gassose, globuli di grasso, frammenti di tumore, batteri o corpi estranei.
Ostruendo il flusso di sangue nelle arterie polmonari, compromette l’ossigenazione del sangue e può avere conseguenze gravissime.
Cause
La causa più comune di embolia polmonare (circa il 95% dei casi) è la migrazione di un coagulo di sangue (trombo) dal sistema venoso profondo degli arti inferiori o della pelvi.
Il trombo si stacca e raggiunge il cuore destro e da qui l’arteria polmonare.
Altri possibili meccanismi all’origine dell’embolia polmonare sono:
- Coaguli generatisi in situ a livello delle arterie polmonari;
- Embolizzazione di materiale tumorale (cancro polmone, mammella, ecc.);
- Bolle gassose penetrate per via endovenosa;
- Corpi estranei (filtri endovascolari, cateteri, ecc.);
- Emboli di tessuto adiposo (traumi, fratture ossee);
- Emboli di materiale settico (ascessi, endocarditi);
- Coaguli intracardiaci (fibrillazione atriale, difetti del setto).
Sintomi e principali fattori di rischio
Alcune condizioni aumentano la probabilità di sviluppare un’embolia polmonare:
- Età avanzata;
- Precedenti episodi di trombosi venosa o embolia polmonare;
- Allettamento e immobilità prolungata;
- Interventi chirurgici o traumi agli arti inferiori;
- Tumori e terapie chemioterapiche;
- Malattie cardiache come scompenso e aritmie;
- Trombofilia (disturbi della coagulazione);
- Fumo, obesità, diabete, terapia ormonale.
I sintomi a cui prestare attenzione I sintomi principali dell’embolia polmonare sono:
- Dolore toracico acuto, di solito laterale, che peggiora con la respirazione;
- Affanno e difficoltà a respirare (dispnea);
- Tosse secca persistente;
- Ansia, palpitazioni, senso di svenimento;
- Tachicardia e cianosi (colorazione bluastra della cute);
- Febbre, sudorazione, emottisi (presenza di sangue nell’espettorato);
- Dolore intenso agli arti inferiori, soprattutto al polpaccio.
Nelle forme più gravi è possibile lo shock e la perdita di coscienza. Sintomi aspecifici e lievi possono portare a sottovalutare il problema.
Diagnosi di embolia polmonare
Per confermare il sospetto clinico di embolia polmonare il medico prescrive:
- Radiografia del torace: può mostrare atelectasie, ispessimenti pleurici, elevazione della cupola diaframmatica.
- Ecocardiogramma: può individuare trombi intracardiaci.
- D-dimero: incremento dei valori ematici.
- Gas arteriosi: calo dei livelli di ossigeno nel sangue.
- Angio-TC toracica: consente la visualizzazione diretta di trombi nelle arterie polmonari. È l’esame diagnostico d’elezione.
- Scintigrafia polmonare: permette di rilevare aree ischemiche non perfuse.
- Angiografia polmonare: metodica più invasiva, ma molto accurata.
Trattamento
Il trattamento si basa su:
- Anticoagulanti: eparina e warfarin prevengono la formazione e la crescita di nuovi trombi.
- Farmaci trombolitici: alteplasi e simili, somministrati per via endovenosa, disgregano il coagulo.
- Interventistica percutanea: procedure endovascolari per aspirare o rimuovere meccanicamente l’embolo.
- Supporto delle funzioni vitali: ossigeno, supporto pressorio, assistenza respiratoria se necessario.
- Filtro cavale: dispositivo endovascolare per prevenire nuovi episodi di embolia.
- Bypass cardiopolmonare: in casi estremi, per ripristinare la circolazione.
L’embolia polmonare è un’emergenza medica che necessita di pronto trattamento ospedaliero.
La prognosi varia da paziente a paziente, ma è buona se la diagnosi e la terapia sono tempestive.
Le complicanze più temute sono lo shock, l’arresto cardiaco, lo scompenso del ventricolo destro.
Dopo l’episodio acuto è indicata terapia anticoagulante orale per diversi mesi, per evitare ricadute.
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