Embolia polmonare

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Per embolia polmonare si intende l’ostruzione parziale o completa di una o più arterie polmonari da parte di un trombo o più trombi che di solito derivano dalle vene profonde delle gambe, dal lato destro del muscolo cardiaco o, di rado, da un arto superiore, che si spostano e sono trasportati ai vasi polmonari.

L’embolia polmonare viene così a produrre un quadro clinico in cui vi è ventilazione ma non perfusione (squilibrio ventilazione-perfusione o V/Q).

Le conseguenze emodinamiche includono soprattutto:

  • incremento della resistenza vascolare polmonare;
  • accrescimento della pressione arteriosa polmonare;
  • espansione del carico di lavoro del ventricolo destro per sostentare il flusso di sangue al polmone;
  • insufficienza del ventricolo destro;
  • diminuzione della portata cardiaca;
  • riduzione della pressione del sangue;
  • shock.

Per infarto polmonare s’intende viceversa la necrosi del tessuto polmonare che può discendere dall’interferenza con rifornimento di sangue.

Cause dell’embolia polmonare

Gli emboli polmonari possono avere differenti dimensioni e diversa serietà delle ripercussioni.

Fra le ragioni più rilevanti si possono menzionare:

  • stasi e immobilizzazione prolungata;
  • flebite coesistente;
  • preesistente malattia polmonare o cardiaca (insufficienza cardiaca cronica, infarto miocardico);
  • lesioni alle pareti vascolari;
  • patologie coagulative;
  • patologie metaboliche, endocrine vascolari o del collageno;
  • neoplasie;
  • età avanzata;
  • cura con estrogeni.

Sintomi

I sintomi dell’embolia polmonare includono soprattutto:

  • dispnea;
  • dolore pleurico;
  • tachipnea;
  • stato di ansia.

Il dolore toracico con apprensione e senso che sta per accadere qualcosa di spiacevole si manifestano nel momento in cui è ostruita la maggior parte dell’arteria polmonare.

Cianosi, tachiaritmie, sincope, collasso circolatorio (e possibilità di decesso) si presentano nei pazienti con embolia polmonare massiccia.

Oltre a ciò vi possono essere rumori pleurici da sfregamento congiuntamente a un subdolo peggioramento della condizione del malato senza ragioni spiegabili.

Diagnosi dell’embolia polmonare

La diagnosi di embolia polmonare si formula innanzitutto mediante la determinazione dei gas nel sangue: di solito si trovano diminuzione della PaO2 dovuta alle alterazioni della perfusione dei polmoni.

Ancora, sarà conveniente effettuare una lastra del torace che potrà essere nella norma oppure palesare talora un infiltrato a cuneo.

Saranno poi eseguite delle scansioni polmonari ventilazione-perfusione.

La scansione della perfusione analizza inoltre il flusso del sangue regionale per accertare la presenza di difetti di perfusione.

La scansione della ventilazione può essere effettuata in pazienti con considerevoli difetti di perfusione.

L’esame più rilevante è in ogni caso l’angiografia polmonare: si possono vedere gli emboli come deficit di riempimento.

Trattamento

Il trattamento si distingue in trattamento di emergenza e trattamento successivo.

Il primo ha l’obiettivo primario di consolidare lo stato cardiorespiratorio, mentre il secondo consiste nell’anticoagulazione e nella trombolisi.

L’intervento chirurgico si rende inevitabile nel momento in cui l’anticoagulazione è controindicata o quando il degente ha embolie ricorrenti o presenta gravi complicazioni con la terapia farmacologica.