L’esposizione al mercurio provoca il diabete?

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L’esposizione al mercurio è un problema che riguarda la quasi totalità dei Paesi del mondo in quanto esso è associato con certezza all’insorgenza di malattie cardiovascolari e del cancro.

Qual è il legame tra esposizione al mercurio e insorgenza del diabete?

Il mercurio è un metallo pesante tossico con gravi effetti sulla salute.
Recenti ricerche hanno evidenziato un possibile legame tra esposizione al mercurio e aumentato rischio di diabete.
Analizziamo le prove scientifiche disponibili sulla correlazione tra questo inquinante ambientale e l’insorgenza del diabete mellito.

Cos’è il mercurio e dove si trova

Il mercurio è un elemento chimico pesante, liquido a temperatura ambiente, altamente tossico per l’organismo.
È presente naturalmente in basse concentrazioni nella crosta terrestre, ma le attività umane come combustione di carbone, inceneritori, fusione dei metalli, hanno aumentato i livelli di mercurio nell’ambiente.

Le fonti di esposizione più comuni sono:

  • Pesce, in particolare grossi predatori come tonno e pesce spada.
  • Amalgama dentale usata nelle otturazioni.
  • Vaccini in cui è presente come conservante.
  • Lampade fluorescenti a basso consumo.
  • Cosmetici e pesticidi.

Il mercurio in forma organica (metilmercurio) è particolarmente pericoloso perché si accumula nei tessuti.

Come il mercurio danneggia l’organismo

Il mercurio è un potente neurotossico. I principali danni dell’esposizione al mercurio sono:

  • Tossicità per il sistema nervoso, reni e apparato gastrointestinale.
  • Alterazioni enzimatiche e biochimiche.
  • Stress ossidativo cellulare e perossidazione lipidica.
  • Danno al DNA e mutazioni genetiche.
  • Indebolimento del sistema immunitario.
  • Interferenza con divisione e migrazione cellulare.

Questi effetti tossici colpiscono molteplici organi e apparati, esponendo anche a rischio di tumori e malattie degenerative.

Esposizione al mercurio e diabete: i risultati di alcuni studi

Diversi studi scientifici hanno riscontrato una correlazione tra esposizione cronica a basse dosi di mercurio e maggiore rischio di diabete:

  • Uno studio su 1.200 adulti ha rilevato che livelli più elevati di mercurio nel sangue si associavano ad alterata tolleranza glucidica e 3 volte più rischio di diabete.
  • Una meta-analisi di 19 studi epidemiologici ha concluso che l’esposizione al mercurio, persino a basse dosi, può determinare un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di diabete.
  • In uno studio condotto in Cina, le persone con livelli ematici di mercurio più alti presentavano fino a 4 volte più rischio di diabete rispetto a chi aveva livelli minimi.
  • I ricercatori ipotizzano che il mercurio induca resistenza insulinica e disfunzione delle cellule pancreatiche beta che producono insulina.
  • Il mercurio sembra anche interferire con il metabolismo del glucosio e favorire l’infiammazione, fattori chiave nello sviluppo del diabete.

Lo studio dell’Università dell’Indiana

Uno studio effettuato dall’Università dell’Indiana mette in evidenza una correlazione fra l’esposizione al mercurio e l’insorgenza del diabete di tipo II, soprattutto fra i giovani.
Lo studio è stato condotto su un campione costituito da circa 4.000 individui (non diabetici nel 1987), di entrambi i sessi e di età compresa fra i 20 e i 32 anni.
Durante questo studio i ricercatori hanno misurato con regolarità i livelli di mercurio nelle unghie dei piedi oltre a misurare il livello di glucosio nel sangue.

Risultanze dello studio

I ricercatori hanno accertato che le persone che hanno assimilato i livelli più elevati di mercurio sviluppano una probabilità maggiore del 65% di ammalarsi di diabete rispetto a coloro che non sono avvelenati.
L’associazione tra elevati livelli di mercurio e il rischio di ammalarsi di diabete di tipo II si è confermata dopo che i ricercatori hanno esaminato con attenzione vari fattori dietetici e diversi stili di vita.
Questa indagine è stata condotta dal Dott. Ka Lui, un epidemiologo nutrizionale dell’Unità di Epidemiologia e Biostatistica dell’Indiana University School of Public Health-Bloomington.
Il Dott. Lui ha ricoperto importanti incarichi ed è stato anche Assistant Professor di Medicina Preventiva presso la Northwestern University.
Il suo interesse di ricerca principale è costituito dall’epidemiologia nutrizionale, una branca della medicina focalizzata sulla dieta e sulle sostanze nutrienti che hanno correlazioni con malattie croniche, quali:

  • l’obesità;
  • le malattie cardiovascolari;
  • il diabete;
  • il cancro.

Il Dott. Ka Lui è stato il primo a stabilire il nesso fra esposizione al mercurio e diabete negli esseri umani.
Egli ha affermato nel suo studio che, sebbene gli scienziati non sappiano ancora esattamente come i livelli di mercurio possano condurre all’insorgenza del diabete, il metallo dovrebbe essere l’artefice del danneggiamento delle cellule del corpo e del pancreas in particolare.
Secondo lo Science Daily, lo studio ha mostrato un’immagine nutrizionale complessa.
Ciò poiché l’origine primaria di questo tipo di avvelenamento proviene dal mare mediante i consumi alimentari di prodotti ittici che contengono tracce di mercurio.

Dobbiamo allora limitare il consumo di pesce?

Siamo tutti a conoscenza del fatto che il consumo di pesce sia una scelta sana.
Ciò in quanto il pesce apporta proteine magre e altri nutrienti specifici quali:

  • omega-3;
  • magnesio;
  • acidi grassi poli-insaturi;

che sono tutti considerati essenziali per una dieta sana.

Ma il Dott. Ka ritiene che, talvolta, il consumo di pesce possa portare a effetti collaterali esponendo a maggiori probabilità di avvelenamento da mercurio.
Secondo i risultati pubblicati sulla rivista Diabetes Care, è apparso con chiarezza che i soggetti che hanno partecipato all’indagine scientifica mostrando elevati livelli di mercurio sembravano possedere anche stili di vita sani.
Inoltre essi possedevano indici di massa corporea inferiori alla media, dimensioni più piccole della vita e un buona condizione fisica.
Per giunta si trattava, nella quasi totalità, di grandi mangiatori di pesce!
Lo studio ha anche evidenziato che il maggior consumo di pesce è stato indotto dalla consapevolezza che esso, se non contaminato, faccia bene alla salute.

Scegliere con intelligenza

Il Dott. Ka Lui concorda con questo atteggiamento positivo nei confronti del consumo di pesce.
Egli suggerisce tuttavia che le persone dovrebbero fare una scelta intelligente, optando per i pesci che contengono bassi livelli di mercurio.
Questi sono il salmone, i gamberi e il pesce gatto. Nel contempo si dovrebbe stare lontani da pesci che potrebbero contenere elevati livelli di mercurio, quale ad esempio il pesce spada.
Egli aggiunge anche che i livelli di mercurio possono variare a seconda che si tratti di pesce di allevamento o di pesce pescato in mare.
Secondo i ricercatori, in conclusione, “in questo studio l’associazione tra esposizione al mercurio e incidenza del diabete si è notevolmente rafforzata dopo la verifica dell’assunzione di omega-3 e di magnesio”.

Cautela nell’interpretazione

Sebbene questo e altri studi indichino una possibile associazione, gli esperti invitano alla cautela nell’affermare che mercurio causi direttamente il diabete.
Sono necessarie ulteriori conferme considerando che potrebbero esserci fattori confondenti.
Ad esempio, il consumo di pesce, fonte primaria di mercurio, è stato anche correlato a un minor rischio di diabete.
In ogni caso, ridurre l’esposizione ambientale e alimentare al mercurio rimane una priorità per la salute pubblica.
Le autorità sanitarie raccomandano in particolare di limitare il consumo di grossi predatori marini, scegliere pesci più piccoli e fare attenzione alle fonti di mercurio inorganico come amalgama dentale e cosmetici.
Ulteriori studi chiariranno meglio il ruolo di questa neurotossina nell’eziologia del diabete.

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