L’infezione da HIV è un’infezione causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Il virus distrugge gradualmente i linfociti T CD4, costituenti importanti del sistema immunitario, facendo diventare l’organismo esposto all’attacco di diversi agenti patogeni.
La manifestazione, nella fase più avanzata, di complicazioni causate da altre infezioni, determina lo sviluppo dell’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) conclamato.
Cause di infezione da HIV
L’infezione da HIV si contrae attraverso il sangue, lo sperma e le secrezioni vaginali.
Il virus viene trasmesso quindi mediante i rapporti sessuali, sia omosessuali sia eterosessuali e mediante contatto col sangue infetto (ad esempio con le trasfusioni).
Non sono tutti i casi in cui l’esposizione al virus dell’HIV è causa dello sviluppo dell’infezione ma, solitamente, contatti prolungati e duraturi ne incrementano la probabilità.
I bambini possono acquisire l’infezione dalla madre (quando questa sia sieropositiva) durante il periodo fetale, al momento della nascita e durante l’allattamento.
Le trasfusioni di sangue e la somministrazione di suoi derivati contenenti il virus, come accennato, possono trasmettere la malattia.
Sintomi
Subito dopo aver acquisito il virus, il paziente inizia a sviluppare i sintomi che caratterizzano l’infezione da HIV e cioè aumento del volume dei linfonodi, calo di peso, astenia, diarrea, febbre e sudori concentrati nelle ore notturne.
V’è da dire, però, che in molti soggetti l’infezione è quasi del tutto asintomatica.
L’AIDS, causato dalla lenta e graduale perdita di linfociti T con consequenziali molteplici episodi infettivi e altre malattie (che alquanto raramente colpiscono persone sane) si sviluppa mediamente dopo 8-12 anni dall’infezione da HIV.
Diagnosi
Per determinare la presenza nell’organismo di anticorpi contro il virus HIV, si utilizza solitamente il c.d. “test ELISA”.
Se il risultato dovesse essere positivo, deve essere effettuato un test più raffinato, il “Western Blot”, che è in grado di confermare definitivamente la diagnosi.
Entrambi i test solitamente non mostrano risultati positivi prima di due mesi dall’infezione (c.d. “periodo finestra”): la carica virale e la ricerca dell’antigene P24 possono invece essere usati per individuare l’HIV nel sangue all’esordio dell’infezione.
Trattamento
Il trattamento dell’infezione da HIV è finalizzato a reprimere la riproduzione del virus.
A questo scopo si utilizzano inibitori nucleosidici della transcriptasi inversa, inibitori non nucleosidici della transcriptasi inversa e inibitori della proteasi.
Nessuno di questi farmaci è però in grado di debellare l’infezione, ma essi tengono sotto stretto controllo il virus rallentando lo sviluppo dell’AIDS, anche per lunghi periodi di tempo.
Abitualmente si utilizzano cocktail di farmaci, di modo tale che se ne aumenti l’efficacia e si prevenga lo sviluppo di resistenze.
Possono anche essere previste terapie antibiotiche e antimicotiche ai fini della prevenzione delle infezioni.
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