Ipotensione arteriosa

L’ipotensione arteriosa può essere definita come una situazione nella quale i valori della pressione sanguigna risultano inferiori a quelli medi che si riscontrano comunemente nella popolazione sana (140/90 mmHg). Si suole classificare l’ipotensione arteriosa in ipotensione acuta (o parossistica) e in ipotensione cronica (o permanente).

Ipotensione arteriosaL’ipotensione arteriosa acuta può trarre origine da quadri clinici piuttosto gravi come la sincope o lo shock. Le ipotensioni di tipo permanente invece rivestono particolare rilevanza quando esse sono secondarie a patologie cardiache o a carattere infettivo.

Cause dell’ipotensione arteriosa

Tra i molteplici fattori che possono causare ipotensione arteriosa, i tre più importanti sono costituiti da: riduzione della potenza della gittata cardiaca; riduzione della massa sanguigna circolante, ad esempio in caso di emorragie o di eccessiva perdita di liquidi causata solitamente da vomito o da diarrea e riduzione delle resistenze periferiche, causa usuale di ipotensione ortostatica, calo pressorio fulmineo che si manifesta nel passaggio dalla posizione supina a quella eretta.

Sintomi

L’ipotensione arteriosa in genere è asintomatica. Talvolta il paziente può percepire disturbi poco caratteristici come affaticamente, nausea, debolezza muscolare, mal di testa. Quando però la riduzione della pressione avviene in modo repentino, facilmente si hanno anche cute fredda, pallida, sudaticcia, oliguria e alterazioni dell’equilibrio del metabolismo (segni clinici da diminuita perfusione tissutale). Inoltre, possono manifestarsi vertigini.

Diagnosi di ipotensione arteriosa

La diagnosi si formula con una semplice misurazione della pressione arteriosa: i valori idonei a indurre sintomi sono estremamente variabili da soggetto a soggetto, ma a livello internazionale si suole considerare ipoteso un individuo la cui pressione sistolica non arriva al valore di 100 mmHg.

Trattamento dell’ipotensione arteriosa

L’ipotensione di per sé non richiede particolari cure farmacologiche; è importante però individuare, quando esistono, le eventuali cause di natura cardiaca, infettiva o nervosa che devono essere adeguatamente trattate.
L’intervento per la stimolazione del tono nervoso adrenergico (o vasomotore simpatico) in assenza di una precisa diagnosi non è infatti né consigliabile né risolutivo.

Prevenzione dell’ipotensione arteriosa

Nella forme croniche piuttosto lievi (solitamente poco sintomatiche) di ipotensione arteriosa, l’alimentazione a alcune piccole modificazioni allo stile di vita possono essere d’ausilio. E’ importantissimo, ad esempio, un sufficiente apporto di liquidi e sali minerali, che concorre a preservare a livello adeguato il volume sanguigno circolante. E’ consigliabile poi evitare pasti eccessivi, sia per quantità sia per qualità (grassi, cotture elaborate) dei cibi, in quanto una digestione troppo impegnativa può indurre ipotensione arteriosa.

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