La setticemia, conosciuta anche come sepsi o avvelenamento del sangue, si manifesta nel momento in cui il sangue viene invaso da un ampio numero di batteri o dai loro prodotti di secrezione tossici.
Questo sviluppo invasivo causa un’infiammazione che può confluire in una infezione purulenta in qualsiasi area del corpo.
Si viene a creare allora una situazione molto grave, sostanzialmente a causa della circostanza che gli agenti patogeni si incrementano velocemente nel circolo ematico dando la stura a febbre elevata, talora irregolare, a brividi di freddo, e a un senso di malessere generale.
Se non curata, la setticemia può portare finanche al decesso.
Qualsiasi ferita, anche modesta e trascurabile, specialmente nei soggetti a rischio, può fungere da porta di ingresso per i germi e richiede, quindi, particolari attenzioni.
Sintomi della setticemia
Un paziente affetto da setticemia sovente presenta uno stato febbrile. Talora, però, la temperatura corporea può essere normale o addirittura bassa. Il paziente può anche avvertire brividi e tremore di una certa entità.
La frequenza del battito cardiaco può essere considerevolmente aumentata e la respirazione può essere veloce. Spesso si riscontra anche un livello della pressione del sangue alquanto basso.
Inoltre, possono osservarsi ottenebramento, disorientamento, eccitazione, vertigini e indebolimento della minzione.
Alcuni pazienti affetti da setticemia presentano rash cutanei che si manifestano in una colorazione rossastra o con piccoli puntini di colorazione rossa scura diffusi su tutta la superficie corporea.
Infine, è possibile che si sviluppimo dolori alle articolazioni di polsi, dorso, fianchi, ginocchia e caviglie.
Diagnosi di setticemia
Individuare la setticemia può essere difficile, perché i sintomi potrebbero anche essere provocati da altre patologie. La sepsi non è certo un evento accidentale; essa è infatti, come detto, associata di solito ad altre malattie quali la perforazione o la lacerazione di una struttura intra-addominale o di una struttura pelvica. Oltre a questo, può essere causata pure dalla irruzione diretta di batteri nel flusso sanguigno attraverso infusione endovenosa. I medici, nella maggior parte dei casi, ordinano una serie di esami per sforzarsi di identificare l’infezione che ingenera il malanno. La storia medica del paziente è poi imprescindibile per stabilire la possibile origine del processo infettivo. Questo, a sua volta, determina la cura antimicrobica appropriata. Per di più, una visita medica approfondita può essere utile per indicare una fonte potenziale di setticemia.
Trattamento della setticemia
Una terapia medica immediata e aggressiva è fortemente indicata nei pazienti con sospetta setticemia.
I soggetti afflitti da setticemia sono normalmente malati e necessitano di riposo a letto o di ricovero in unità di terapia intensiva ai fini del monitoraggio e del trattamento. La somministrazione di terapia intensiva (o di terapia intensiva chirurgica) è legata alla serietà del processo settico e alla perdita di funzionalità degli organi principalmente colpiti.
Per curare la setticemia sono usati molti tipi di farmaci differenti, in prevalenza antibiotici. La cura antibiotica s’inizia rapidamente, addirittura prima dell’identificazione dell’agente patogeno. In una prima fase il malato riceve un antibiotico ad ampio spettro, efficace contro parecchi tipi differenti di batteri. Gli antibiotici sono somministrati mediante flebo. Una volta a disposizione i risultati dell’analisi del sangue, il medico può sostituire l’antibiotico, passando a uno più produttivo contro il bacillo specifico che ingenera l’infezione.