Prolasso della parete vaginale anteriore

Il prolasso della parete vaginale anteriore, noto anche come cistocele, è una condizione in cui la parete frontale della vagina si indebolisce e cede, spesso a causa di una pressione o uno sforzo eccessivo.
Ciò può portare alla protrusione della vescica verso la vagina.
È una forma comune di prolasso pelvico, specialmente nelle donne che hanno partorito.
Il prolasso della parete vaginale anteriore si verifica quando i muscoli e i tessuti di supporto della parete vaginale si indeboliscono.
Questo indebolimento può essere causato da diversi fattori, tra cui il parto, l’invecchiamento, l’aumento di peso e la pressione esercitata da condizioni come la tosse cronica o la stitichezza.
In alcuni casi, può essere anche il risultato di un intervento chirurgico pelvico.
Questa condizione può variare in gravità. Nei casi lievi, potrebbe non esserci alcun sintomo evidente, mentre nei casi più gravi, la vescica può protrudere significativamente nella vagina, causando disagio, difficoltà durante i rapporti sessuali, problemi urinari e altri sintomi.

Cause

Il prolasso della parete vaginale anteriore è causato dallo slittamento della vescica verso la vagina a seguito del cedimento dei tessuti di supporto che separano questi due organi.
Le cause principali di questo prolasso includono:

  1. Parto vaginale: Il parto vaginale, soprattutto dopo nascite multiple o parto di un bambino di grandi dimensioni, è una delle cause principali del cistocele. Durante il parto, i muscoli, i legamenti e il tessuto connettivo che sostengono la vescica e la vagina possono essere danneggiati o indeboliti.
  2. Invecchiamento e menopausa: Con l’invecchiamento e la menopausa, i livelli di estrogeni diminuiscono, portando a un indebolimento del tessuto vaginale e dei muscoli pelvici.
  3. Sollevamento pesante e sforzo eccessivo: Sollevare oggetti pesanti ripetutamente o altri tipi di sforzo fisico possono aumentare la pressione addominale, contribuendo al prolasso.
  4. Sovrappeso o obesità: L’eccesso di peso aumenta la pressione sulla cavità addominale e, di conseguenza, sui muscoli e tessuti pelvici.
  5. Patologie respiratorie croniche: Malattie come la bronchite cronica o l’enfisema, che causano tosse persistente, possono aumentare la pressione sulla zona pelvica.
  6. Interventi chirurgici o radiazioni nella regione pelvica: Gli interventi chirurgici, in particolare quelli legati all’utero e alla vescica, possono danneggiare i tessuti di supporto, così come la terapia radiante nella regione pelvica.
  7. Stitichezza cronica: La stitichezza regolare e il conseguente sforzo durante la defecazione possono indebolire i muscoli pelvici.
  8. Fattori genetici: In alcune donne, la predisposizione genetica può giocare un ruolo nell’indebolimento del tessuto connettivo e dei muscoli pelvici.

È importante notare che spesso una combinazione di questi fattori contribuisce allo sviluppo del cistocele.

Sintomi

I sintomi del prolasso della parete vaginale anteriore possono variare in intensità da lievi a gravi.
I sintomi principali includono:

  1. Sensazione di pesantezza o trazione: Molte donne con cistocele riferiscono una sensazione di pesantezza o trazione nella zona pelvica, specialmente dopo aver trascorso molto tempo in piedi.
  2. Sensazione di disagio ovvero dolore nella regione pelvica: Può esserci dolore o fastidio nella regione pelvica, che può aumentare nel corso della giornata o durante attività fisiche.
  3. Protrusione o gonfiore nella vagina: In casi di cistocele da moderato a grave, si può avvertire una protuberanza o un rigonfiamento nella vagina, che alcune donne descrivono come sedersi su di una piccola palla.
  4. Problemi urinari: Questi possono includere frequenti infezioni delle vie urinarie, difficoltà a svuotare completamente la vescica, un flusso urinario debole o interrotto, e incontinenza urinaria, in particolare sotto sforzo, come tossire, starnutire o sollevare pesi.
  5. Difficoltà durante i rapporti sessuali: Il cistocele può causare dolore o disagio durante i rapporti sessuali.
  6. Difficoltà a utilizzare tamponi o contraccettivi vaginali: A causa della protrusione nella vagina, alcune donne possono avere difficoltà nell’inserire o mantenere in posizione tamponi o contraccettivi interni.
  7. Sensazione di non aver completamente svuotato la vescica: Dopo essere andate in bagno, alcune donne con cistocele possono sentirsi come se la vescica non si sia completamente svuotata.
  8. Perdite vaginali o sanguinamento: In alcuni casi, può verificarsi un aumento delle perdite vaginali o sanguinamento, soprattutto se il cistocele provoca irritazione o infiammazione della mucosa vaginale.

È importante notare che la gravità dei sintomi non corrisponde sempre alla gravità del prolasso; alcune donne con un cistocele significativo potrebbero avere sintomi lievi o addirittura assenti.

Diagnosi

La diagnosi del prolasso della parete vaginale anteriore comprende generalmente:

  1. Esame pelvico: Il primo passo nella diagnosi di un cistocele è un esame pelvico. Durante questo esame, il medico valuta la forza dei muscoli del pavimento pelvico e cerca eventuali protuberanze nella vagina che possono indicare un prolasso.
  2. Storia medica e sintomi: Il medico raccoglierà dettagli sulla storia medica della paziente, comprese eventuali gravidanze, parti, interventi chirurgici, e informazioni sui sintomi attuali, come problemi urinari o dolore durante i rapporti sessuali.
  3. Test di stress urinario: Durante l’esame pelvico, il medico può effettuare un test di stress urinario per verificare l’incontinenza urinaria, chiedendo alla paziente di tossire o di esercitare pressione per vedere se si verifica una perdita di urina.
  4. Valutazione del grado di prolasso: Il medico può classificare il grado del prolasso (da lieve a grave) in base a quanto il tessuto prolassato si avvicina o sporge dall’apertura vaginale.
  5. Esami di imaging: In alcuni casi, potrebbero essere richiesti ulteriori esami di imaging, come un’ecografia pelvica o una risonanza magnetica (RM), per fornire una rappresentazione più dettagliata della struttura pelvica e valutare l’estensione del prolasso.
  6. Test urodinamici: Questi test misurano la funzione della vescica e dell’uretra e possono essere utili per valutare le complicanze urinarie associate al cistocele, come l’incontinenza o i problemi di svuotamento della vescica.
  7. Questionari o schede dei sintomi: Il medico può chiedere alla paziente di compilare questionari per valutare l’impatto dei sintomi sulla sua qualità di vita. Questi possono includere domande sui problemi urinari, il dolore e l’impatto sulle attività quotidiane.

La diagnosi accurata è importante per determinare l’approccio terapeutico più adatto per la gestione del cistocele.

Trattamento

Il trattamento del prolasso della parete vaginale anteriore varia in base alla gravità della condizione e ai sintomi specifici della paziente. Ecco le opzioni di trattamento più comuni:

Modifiche dello stile di vita e rimedi conservativi

  • Esercizi di Kegel: Questi esercizi rafforzano i muscoli del pavimento pelvico, aiutando a sostenere la vescica e altri organi pelvici.
  • Modifiche comportamentali: Ridurre i fattori che aumentano la pressione addominale, come sollevare pesi eccessivi, tossire cronica o stipsi.
  • Gestione del peso: La perdita di peso può ridurre la pressione sulla vescica e sulle strutture di supporto pelviche.

Dispositivi di supporto (pessari)

Un pessario è un dispositivo inserito nella vagina per sostenere la vescica e gli organi pelvici. È particolarmente utile per donne che non desiderano o non possono sottoporsi a un intervento chirurgico.

Terapia estrogenica

Per le donne in postmenopausa, l’applicazione locale di estrogeni può aiutare a mantenere la forza e la salute dei tessuti vaginali e pelvici.

Trattamento chirurgico

  • Riparazione anteriore (colporrafia anteriore): Un’operazione per rafforzare la parete frontale della vagina e ripristinare la posizione normale della vescica.
  • Mesh e graft: In alcuni casi, può essere utilizzato un materiale sintetico o biologico per fornire un supporto aggiuntivo ai tessuti riparati.
  • Sospensione vescicale: Per i casi più gravi, procedure chirurgiche più complesse possono essere necessarie per riposizionare la vescica.

Gestione dei sintomi associati

Ad esempio, la terapia per l’incontinenza urinaria può essere raccomandata se questa è una complicanza del cistocele.

Controlli regolari

Dopo il trattamento, è importante un follow-up regolare per monitorare i sintomi e prevenire la ricomparsa del problema.

Il trattamento ottimale varia a seconda delle esigenze e delle condizioni di salute specifiche della donna, e può richiedere un approccio combinato di diverse terapie.
È essenziale consultare un medico specializzato in problemi del pavimento pelvico per una valutazione completa e una raccomandazione di trattamento personalizzata.

Prevenzione

La prevenzione del prolasso della parete vaginale anteriore si concentra su pratiche che mirano a ridurre la pressione sul pavimento pelvico e a mantenere la sua forza e integrità.
Ecco alcune misure preventive:

  • Esercizi del pavimento pelvico: Praticare regolarmente gli esercizi di Kegel facendo uso delle palline vaginali per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico, che sostengono l’utero, la vescica e l’intestino. Queste palline, spesso conosciute come pesi per il pavimento pelvico o coni vaginali, sono progettate per aiutare a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico. Utilizzarle regolarmente può migliorare il tono muscolare e prevenire o gestire il prolasso. Questo tipo di prodotto è solitamente disponibile in diversi pesi e dimensioni, permettendo un adattamento graduale e progressivo all’esercizio, ed è spesso accompagnato da guide o app per aiutare nelle routine di allenamento. È importante scegliere un set di palline per gli esercizi di Kegel realizzato con materiali sicuri per il corpo e di facile pulizia.

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Il nostro giudizio
5/5
  • Mantenere un peso corporeo salutare: L’obesità può aumentare la pressione sul pavimento pelvico. Mantenere un peso corporeo sano attraverso una dieta equilibrata e attività fisica regolare può ridurre il rischio.
  • Evitare sollevamenti pesanti: Evitare di sollevare oggetti pesanti o fare sforzi che aumentano la pressione addominale. Se necessario sollevare qualcosa, piegare le ginocchia e mantenere la schiena dritta.
  • Gestione della stipsi: Una dieta ricca di fibre, un’adeguata idratazione e l’attività fisica possono aiutare a prevenire la stipsi, che può aumentare la pressione sul pavimento pelvico.
  • Evitare o smettere di fumare: Il fumo può contribuire alla tosse cronica, che mette ulteriore pressione sul pavimento pelvico.
  • Controllare la tossicità: Curare o gestire le condizioni mediche che causano tosse cronica, come asma o bronchite cronica.
  • Controllo delle nascite e gestione post-partum: Un parto vaginale può indebolire i muscoli del pavimento pelvico. Discutere con il medico le opzioni per il controllo delle nascite e le strategie post-partum per rafforzare il pavimento pelvico può essere benefico.
  • Evitare attività ad alto impatto: Limitare gli esercizi o le attività che mettono troppa pressione sul pavimento pelvico.
  • Consultare un medico regolarmente: Effettuare controlli regolari, specialmente dopo la menopausa, per valutare e monitorare la salute del pavimento pelvico.
  • Gestione ormonale: Durante e dopo la menopausa, discutere con il proprio medico la possibilità di terapie ormonali per mantenere la salute dei tessuti pelvici.

Adottando queste misure preventive, è possibile ridurre il rischio di sviluppare un prolasso della parete vaginale anteriore.
Tuttavia, è importante consultare un medico per consigli personalizzati e strategie preventive specifiche.

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