La vertebroplastica e la cifoplastica

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La vertebroplastica e la cifoplastica sono due procedure mediche utilizzate per trattare le fratture vertebrali, in particolare le fratture da compressione.
Queste procedure sono considerate tecniche minimamente invasive e sono spesso utilizzate per alleviare il dolore e ripristinare la mobilità del paziente.
La vertebroplastica coinvolge l’iniezione di un materiale speciale, spesso cemento osseo, nella vertebra fratturata per stabilizzarla.
La cifoplastica, d’altra parte, prevede l’uso di un palloncino per ripristinare l’altezza e la forma della vertebra prima di iniettare il materiale di riempimento.
Entrambe le procedure hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento delle fratture vertebrali e nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti.

Usi comuni delle tecniche di vertebroplastica e di cifoplastica

Le procedure di cifoplastica e di vertebroplastica sono utilizzate per curare le fratture che causano manifestazioni dolorose provocate da compressione vertebrale nella spina dorsale e che hanno come esito principale l’insorgenza di osteoporosi.
Di solito, la procedura di vertebroplastica si effettua dopo che i trattamenti meno invasivi quali il busto ortopedico o gli antidolorifici non hanno prodotto gli effetti sperati.
La vertebroplastica si esegue immediatamente dopo che il paziente con dolore cronico è ricoverato in ospedale o si trova in fase di riposo a letto, soggetto a terapia con antidolorifici.
Inoltre, la vertebroplastica si effettua anche sui seguenti pazienti:

  • Pazienti molto anziani o fragili per sopportare la chirurgia spinale aperta o che hanno le ossa molto deboli che ne rendono difficile la riparazione chirurgica;
  • Pazienti che soffrono di compressione vertebrale a causa di tumore maligno;
  • Pazienti che sono più giovani e soffrono di osteoporosi a causa di trattamento a lungo termine con steroidi o con malattia metabolica.

La vertebroplastica e la cifoplastica si effettuano entro otto settimane dalla manifestazione acuta della frattura per la più alta possibilità di successo del trattamento.

Suggerimenti per la preparazione agli interventi di vertebroplastica e di cifoplastica:

In preparazione a queste tipologie di interventi, è opportuno:

  • Utilizzare farmaci utili per rafforzare le ossa;
  • Assicurarsi che tutti i farmaci assunti, compresi i supplementi a base di erbe, siano conosciuti e prescriti dal medico. Il medico consiglierà di interrompere l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), i fluidificanti del sangue e l’aspirina per un certo periodo di tempo prima che la procedura sia eseguita;
  • Che le pazienti in stato interessante informino tempestivamente il tecnico radiologo di modo che egli possa utilizzare quantità minime di radiazioni per evitare la sovraesposizione alle stesse da parte del feto;
  • Che si eseguano le analisi del sangue per la verifica dell’attività protrombinica;
  • Che il giorno dell’intervento i farmaci si assumano come al solito con una piccola quantità di acqua almeno tre ore prima dell’inizio dell’intervento. Nel caso in cui si stiano assumendo altri farmaci come quelli volti alla stabilizzazione della pressione arteriosa, questi potranno essere assunti con l’acqua nella stessa mattina.

FluoroscopioStruttura fisica dell’apparecchiatura

L’apparecchiatura che esegue la procedura di vertebroplastica e cifoplastica è un apparecchio a raggi X, che dispone di un ago cavo per l’iniezione del cemento ortopedico (o cemento osseo), un trocar (uno strumento chirurgico) e del solvente.
Al cemento osseo si aggiunge il bario (o altra sostanza simile) per renderlo radiopaco.
L’apparecchiatura è utilizzata fondamentalmente per effettuare l’esame ed è costituita da un tavolo radiologico, un monitor e il tubo radiogeno.
La fluoroscopia è la procedura che trasforma i raggi X in immagini video e si utillizza per vedere e guidare l’avanzamento della procedura. Il video è elaborato dall’apparecchiatura a raggi X e un intensificatore di brillanza radiologica si trova sospeso sopra il tavolo in cui si trova il paziente.
Il polimetilmetacrilato è il composto che si usa nel cemento ortopedico. E’ molto simile al dentifricio nell’aspetto fisico.
L’altra apparecchiatura che si utilizza nella procedura è una linea di infusione endovenosa e altre attrezzature che tengono sotto costante controllo la pressione sanguigna e il battito cardiaco.
Un catetere di Foley viene inserito nella vescica.

Procedura di vertebroplastica e cifoplastica

La procedura di vertebroplastica comporta l’iniezione di miscela cementizia negli spazi vuoti presenti tra le vertebre deboli.
Ciò aiuta a rafforzare le vertebre deboli e dà sollievo al dolore.
L’immagine-guida è utilizzata per inserire l’ago cavo che viene fatto passare attraverso la pelle nel corpo vertebrale. Questo ago inietta la miscela di cemento osseo nelle vertebre.
Nell’intervento di cifoplastica, si inserisce per via percutanea un piccolo palloncino nella vertebra fratturata sotto continuo controllo fluoroscopico da parte dello specialista.
Una volta raggiunta la destinazione, si gonfia per creare una cavità per creare lo spazio per l’iniezione di cemento osseo.
Il palloncino poi si rimuove prima che il cemento venga iniettato nella cavità che è stata creata dal pallone.

Fasi della procedura

Le procedure di vertebroplastica e di cifoplastica si effettuano generalmente da un team nel quale vi è la presenza di un neuroradiologo o di un radiologo interventista in una sala di neuroradiologia o di radiologia interventistica o, raramente, in sala operatoria.
Il paziente sottoposto alla procedura viene posizionato sul tavolo radiologico con la faccia rivolta in giù. Lo strumento che effettua il monitoraggio della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e del battito durante l’intervento si attacca al corpo.
Un’agocannula si inserisce in una vena presente nel braccio per rendere agevole la somministrazione dei farmaci per via endovenosa.
L’intervento si esegue generalmente in anestesia generale.
Si somministrano faramci per prevenire il dolore e la nausea unitamente agli antibiotici per prevenire eventuali infezioni.
La parte dove verrà inserito l’ago sarà rasata, sterilizzata e coperta con l’aiuto di un telo chirurgico, quindi verrà eseguita l’anestesia.
A questo punto si effettua una piccola incisione nella pelle dell’area interessata e, con l’aiuto della guida radiologica, il trocar si fa passare attraverso i muscoli della colonna vertebrale fino a raggiungere la destinazione posizionandosi correttamente all’interno della vertebra fratturata.
Si eseguirà, a conferma dell’esatto posizionamento all’interno dell’osso fratturato, un esame denominato venografia intraossea.
Nel processo di vertebroplastica, il cemento ortopedico si inietta direttamente. Esso si indurirà rapidamente nel giro di 20 minuti.
Nella cifoplastica, si inserisce dapprima il palloncino che sarà gonfiato per creare la cavità. Successivamente, il palloncino sarà rimosso e il cemento osseo si inietta nella cavità creata dal palloncino stesso.
La distribuzione del cemento può essere verificata al termine della procedura effettuando i raggi X o una TAC.
La rimozione del trocar avviene dopo l’iniezione del cemento osseo.
A questo punto si eseguirà un tamponamento per evitare qualsiasi tipo di sanguinamento e l’apertura nella cute sarà coperta con l’ausilio di una benda. Non sono infatti necessari punti di sutura.
La procedura si conduce solitamente in un arco temporale pari a un’ora e potrebbe anche richiedere un tempo più lungo nel caso in cui dovesse essere trattato più di corpo vertebrale.
Infine, l’agocannula sarà rimossa.

Rischi e benefici connessi con la procedura di vertebroplastica e di cifoplastica

Cifoplastica

I vantaggi associati alla procedura sono l’aumento della capacità funzionale del paziente e la possibilità che la parte interessata ritorni al suo precedente livello di attività senza alcuna terapia fisica o di riabilitazione.
Si stabilizza anche la vertebra.
Entrambe queste procedure sono molto efficaci nel ridurre il dolore che è causato dalle fratture da compressione vertebrale e molti pazienti ritengono che la procedura fornisca un sollievo immediato e significativo.
La maggior parte dei pazienti hanno riacquistato la mobilità perduta riguadagnando immediatamente la possibilità di espletare le normali attività.
Inoltre, la procedura è anche in grado di combattere l’osteoporosi, a patto, ovviamente, che la procedura stessa venga eseguita con successo.
I pazienti che sono stati per tanto tempo immobilizzati potranno alzarsi dal letto riducendo così anche il rischio di polmonite.
L’aumento dell’attività accumula forza muscolare che a sua volta aumenta la mobilità.
Generalmente le procedure di vertebroplastica e cifoplastica sono procedure efficaci e sicure.
Forse, il beneficio migliore di queste procedure, è che esse non richiedono alcuna incisione: sarà praticato soltanto un piccolo foro che non richiede alcuna sutura dopo il completamento dell’intervento.
Fra i rischi vi sono le possibilità di infezione, in quanto la pelle viene forata per consentire l’inserimento dell’ago e, come qualsiasi tipo di penetrazione di corpi estranei nell’organismo, ciò potrebbe essere costituire motivo di infezione.
Vi sono possibilità, seppure basse, di fuoriuscita del cemento ortopedico al di fuori del corpo vertebrale. Si tratta di una evenienza non grave almeno fino al momento in cui il materiale non raggiunge aree estremamente pericolose come il canale spinale.
Alcune altre complicazioni possono essere sanguinamento, aumento del mal di schiena, infezioni e sintomi neurologici come formicolio e intorpidimento. In rari casi si può avere paralisi.
Talvolta, possono manifestarsi anche reazioni allergiche.

Limiti della vertebroplastica

Il processo di vertebroplastica non può essere utilizzato per il dolore artritico alla schiena o per l’ernia del disco. Si tratta di un trattamento preventivo che aiuta i pazienti affetti da osteoporosi ed evita eventuali ulteriori fratture. L’intervento è utile per correggere la curvatura della colonna vertebrale dovuta alla presenza di osteoporosi e può essere utile nel prevenire il peggioramento di tale curvatura.
La cifoplastica non può essere effettuata su pazienti che hanno ossa sane e giovani o coloro che hanno subito una frattura in un incidente ovvero su coloro soffrono di condizioni come la scoliosi o la cifosi causate dalla presenza di osteoporosi.
Ancora, la cifoplastica non può essere effettuata su pazienti che soffrono di ernia discale o stenosi spinale con compressione del midollo spinale o dei nervi e perdita della funzione neurologica.

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