La fibromialgia

La fibromialgia può essere definita come una patologia contraddistinta da dolore sordo e legnosità di muscoli, tendini e legamenti. Può colpire tutto il corpo (fibromialgia generalizzata) ovvero soltanto una o più zone particolari, come la mandibola, il collo o i muscoli della spalla (fibromialgia localizzata).

FibromialgiaCause

Le cause della fibromialgia, purtroppo, sono ancora sconosciute. Si suppone che la patologia possa essere riconducibile a un malfunzionamento del sistema immunitario ovvero a una disfunzione dei neurotrasmettitori del sistema nervoso. È anche probabile che ci possa essere una predisposizione ereditaria. La fibromialgia può essere primitiva oppure secondaria ad altre patologie quali, ad esempio, l’ipotiroidismo, le infezioni, il lupus eritematoso sistemico o l’artrite reumatoide. Fattori di rischio come lo stress fisico o mentale, la perdita di sonno, i mutamenti ormonali ovvero i traumi, possono peggiorare la patologia.

Sintomi

La fibromialgia si presenta con irrigidimento e dolore muscolare, associati a indolenzimento delle zone colpite. Il dolore può essere specificamente causato e diffuso a distanza premendo su alcuni punti circoscritti, chiamati punti sensibili o tender points. Per una buona diagnosi di fibromialgia, il medico dovrebbe trovare riscontro in almeno 11 di questi 18 tender points. I sintomi sono più evidenti al mattino e si affievoliscono durante la giornata.

Diagnosi di fibromialgia

Non vi sono indagini specifiche per determinare la fibromialgia e la diagnosi viene effettuata per esclusione dal medico, sulla base dell’esame obbiettivo e della presenza di dolore alla pressione dei tender points.

Trattamento

In certuni casi il malanno scompare di sua sponte, senza che si rendano opportune terapie specifiche. I massaggi, l’attività fisica, la riduzione dello stress e gli impacchi caldi possono dare sollievo alla sintomatologia. L’aspirina e i farmaci antinfiammatori non steroidei danno in linea di massima benefici limitati, mentre possono essere eseguite infiltrazioni locali di anestetici (lidocaina) congiuntamente a corticosteroidi. Possono anche essere utili antidepressivi triciclici (per il loro effetto miorilassante) e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Nelle forme secondarie è indispensabile intervenire sulla malattia di base.

Prevenzione

È stato riscontrato un miglioramento della sintomatologia in seguito a diete a basso contenuto di grassi. Tuttavia, non è mai stato dimostrato che l’alimentazione possa condizionare l’andamento della malattia.