La tendinite, come lascia intendere il suffisso “-ite”, è un’infiammazione, e, più precisamente, un’infiammazione dei tendini, ovvero delle strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all’osso. Talvolta, l’infiammazione si allarga alla guaina protettiva posta intorno al tendine (guaina tendinea) e si parla quindi di tenosinovite. Quest’ultima può essere provocata da un trauma o dall’impianto di batteri.
Cause
La tendinite, sia in forma acuta sia in forma cronica, solitamente è causata da sforzi eccessivi nel corso di attività sportive o fisiche. Anche movimenti continuati e ripetitivi su una stessa articolazione possono causare un’infiammazione ai tendini, come ad esempio movimenti caratteristici di alcune professioni o sport agonistici (ricamatrici, musicisti, marciatori, tennisti, arrampicatori sportivi, ecc.). I tendini che si infiammano più spesso sono quello di Achille, posto sul retro della caviglia (c.d. “tendinite achillea”), quelli di ginocchia e dei gomiti, e la cuffia dei muscoli che consentono la rotazione della spalla.
Sintomi
La tendinite si presenta generalmente con un dolore leggero alla palpazione e quando si muove il tendine oggetto di processo infiammatorio. Una tendinite permanente può causare l’edema della guaine tendinee, con comparsa di gonfiore, bruciore e diminuzione della funzionalità del muscolo connesso al tendine. Talvolta, le guaine restano asciutte e infiammate, causano dei caratteristici crepitii nei movimenti articolari (tendinite crepitante).
Diagnosi di tendinite
La diagnosi viene formulata dal medico sulla base della sintomatologia e dell’esame obbiettivo. Molto di rado può rendersi necessaria l’esecuzione di una ecografia o di una risonanza magnetica nucleare.
Trattamento
Fra i rimedi più efficaci della tendinite citiamo innanzitutto il riposo, l’immobilizzazione e l’applicazione di ghiaccio. Per diminuire la sensazione di dolore, possono essere usati farmaci antinfiammatori o infiltrazioni di corticosteroidi, a volte congiunti a un anestetico locale. Molto frequentemente, la fisioterapia è utile per recuperare la mobilità dell’arto. Nelle forme croniche, può rendersi talvolta necessario l’intervento chirurgico di rimozione dei tessuti infiammati o dei depositi di calcio.
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