Tumore della cervice uterina

Tumore della cervice uterina
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Il tumore della cervice uterina è un tumore che colpisce il collo dell’utero (cervice), cioè la parte dell’organo che sfocia nella vagina.

Nell’85% dei casi esso trae origine dalle cellule squamose che rivestono la struttura (c.d. “carcinoma spinocellulare”).

Nel restante 15% dei casi il tumore origina dalle cellule ghiandolari alle quali spetta la secrezione del muco (adenocarcinoma della cervice).

Il fattore principale che contribuisce all’evoluzione del tumore della cervice uterina è l’infezione da HPV (il papilloma virus umano): quasi tutte le donne colpite da tumore del collo dell’utero risultano infatti essere positive per l’infezione da HPV.

Ulteriori fattori di rischio, sebbene in misura molto minore, possono essere costituiuti anche da altre malattie sessualmente trasmesse come le infezioni Chlamydia e da virus dell’herpes.

Il fatto di avere più partner (o un partner sessualmente promiscuo) ovvero avere cominciato l’attività sessuale molto precocemente è causa di aumento del rischio della malattia, in quanto ciò rende più probabili le infezioni da HPV.

Anche l’abitudine al fumo sembra essere un fattore che predispone all’insorgenza della patologia.

Sintomi

Negli stadi iniziali, solitamente il tumore della cervice uterina  non dà sintomi, in quanto mostra uno sviluppo alquanto lento e resta per lungo tempo circoscritto all’epitelio.

Possono manifestarsi perdite vaginali durevoli ed emorragie più o meno copiose fra una mestruazione e l’altra, in special modo dopo i rapporti sessuali o dopo l’igiene intima.

Altri sintomi includono: manifestazioni dolorose nella zona pelvica o a livello lombare, sangue nelle urine ed edema degli arti inferiori.

Diagnosi di tumore della cervice uterina

Il tumore della cervice uterina è agevolmente diagnosticabile in fase precoce grazie al c.d. “Pap test” (o test di Papanicolau), cioè la colorazione e l’esame microscopico delle cellule asportate attraverso la vagina.

Tale esame dovrebbe essere eseguito ogni 2 anni come test di screening in tutte le donne con presenza di attività sessuale.

È possibile abbinare al Pap test un esame specifico per l’individuazione della presenza dell’HPV e quindi determinare se vi è stato contagio dal virus.

Il tipo, il grado di invasione del tumore e le metastasi eventuali possono essere verificati con esami radiologici, endoscopici (colposcopia) ed effettuazione di biopsie.

Trattamento

Nelle fasi iniziali è possibile intervenire chirurgicamente con la rimozione della parte di cervice colpita dal tumore (conizzazione).

L’intervento non pregiudica una successiva gravidanza.

Forme più avanzate di tumore della cervice uterina richiedono la rimozione dell’intero utero (isterectomia), con o senza rimozione degli annessi (tube, ovaio).

Ai fini della prevenzione del rischio di ricadute, sono consigliati diversi schemi di chemioterapia e di radioterapia (anche con l’inserimento locale di ovetti che emettono radiazioni).

Da qualche anno è anche disponibile un vaccino in grado di impedire il contagio da parte di due dei principali ceppi oncogeni di HPV.