In questo articolo parleremo dell’aborto interno, della sua sintomatologia, della diagnosi e del trattamento.
L’aborto consiste nell’interruzione prematura di una gravidanza.
Questa può aver luogo per cause naturali (c.d. “aborto spontaneo“) ovvero essere cagionata non naturalmente (aborto provocato ovvero interruzione volontaria della gravidanza).
L’aborto interno può essere definito come la situazione che si presenta quando l’embrione, pur rimanendo all’interno dell’utero, non é più vitale.
La sua espulsione sopraggiunge solo dopo un certo lasso di tempo, che può variare da qualche giorno a svariate settimane.
Nel corso di questo periodo, l’embrione va incontro a diverse alterazioni di tipo involutivo, che possono andare dal riassorbimento, se l’interruzione ha luogo nelle prime settimane di gravidanza, alla deidratazione e mummificazione, se l’interruzione ha luogo più tardi.
L’aborto spontaneo è alquanto più consueto di quanto generalmente si ritenga: i più recenti studi pongono in risalto che approssimativamente un terzo delle gravidanze termina con un aborto spontaneo.
Sintomi
I sintomi dell’aborto interno sono molto diversi e possono essere quelli iniziali di un aborto spontaneo ma che vanno via in fretta e non fanno ipotizzare che si sia trattato di un aborto vero e proprio.
Più in là nel tempo, però, la madre si rende conto che, dopo aver avuto i sintomi di una minaccia di aborto, dalla quale pensa di essersi ripresa, il suo ventre non cresce più, che i seni regrediscono e che possono riscontrarsi delle perdite vaginali di colore scuro.
In alcuni casi, un’importante indizio di aborto interno può essere costituito dalla scomparsa repentina dei fenomeni simpatici della gestazione.
Può anche accadere che nel quinto – sesto mese, si manifesti una vera e propria montata lattea. Il colostro cambia progressivamente la sua composizione fino a conseguire quella del latte maturo, attraverso uno stadio chiamato “latte di transizione”.
Si riduce la quota di proteine e di sali minerali laddove cresce quella dei grassi.
Diagnosi
La diagnosi di aborto interno può essere formulata essenzialmente soltanto dopo due visite a una distanza di 3-4 settimane l’una dall’altra.
E’ consigliabile che le visite siano eseguite dal medesimo medico specialista, che confermino il blocco della trasformazione uterina.
Anche gli esami di gravidanza negativi stanno ad dimostrare una determinante componente diagnostica.
Risulta utilissimo anche un test ecografico del contenuto uterino, casomai ripetuto più volte, tramite il quale si possono notare variazioni del sacco gestazionale, mancanza di battito cardiaco fetale, ecc.
Trattamento dell’aborto interno
Il trattamento dell’aborto interno consta nel vuotamento dell’utero, previo allargamento del canale cervicale.
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