L’aborto è l’interruzione della gravidanza anteriormente che il feto sia in condizione di condurre vita autonoma fuori dell’utero materno.
Si parla così di:
- interruzione della gravidanza completa allorquando tutte le parti costitutive del feto (annessi inclusi) sono espulse;
- aborto incompleto nel momento in cui una parte di essi (solitamente la placenta) permane all’interno dell’utero;
- aborto ritenuto o interno allorché si realizza la fine della vita del feto senza che lo stesso sia eliminato;
- interruzione della gravidanza abituale o ricorrente, quando si siano registrate tre o più aborti consecutivi prima della 24° settimana.
L’aborto settico
L’aborto settico è un aborto spontaneo che è stato causato da un’infezione dell’utero.
L’infezione potrebbe essere stata contratta prima, durante o dopo l’aborto spontaneo e potrebbe derivare da una molteplicità di fattori.
Tra tutti i diversi tipi di aborti, un aborto settico è il più grave e di solito richiede un’attenta assistenza medica.
Ciò in quanto, a parte il feto che purtroppo non è in grado di sopravvivere alla gravidanza, anche la madre è esposta a problemi di salute che potrebbero divenire anche piuttosto gravi.
Cause dell’aborto settico
Molti medici e biologi concordano sul fatto che un aborto settico è cagionato dalla presenza di agenti patogeni nell’utero.
Tra i principali citiamo:
- Staphylococcus aureus;
- bacilli Gram negativi;
- cocchi Gram positivi;
- anaerobi;
- funghi.
Ma secondo altri autorevoli ricercatori, la presenza di organismi nocivi nell’utero non è l’unico elemento scatenante della patologia.
Altri fattori sarebbero individuati nella conservazione di prodotti settici all’interno dell’utero dopo un aborto spontaneo incompleto e una stasi intorno alla parete uterina, al canale cervicale e al perineo gonfio.
Sintomi
La sintomatologia prevalente dell’aborto settico vede generalmente il seguente complesso di manifestazioni:
- la madre sviluppa febbre e sintomi simil-influenzali, come brividi e dolori muscolari;
- perdite vaginali di secrezioni normalmente rilasciate dalla vagina durante il puerperio (lochi), che possono essere identificate dal cattivo odore;
- tachicardia;
- dolore alla mobilizzazione dell’utero;
- dilatazione cervicale;
- dolore addominale.
Se questi sintomi non si prendono adeguatamente in considerazione e la sepsi non opportunamente trattata, l’aborto settico potrebbe condurre alla sterilità permanente e finanche nella morte.
E’ dunque molto importante ricercare la necessaria assistenza medica e ricevere le cure adeguate il più presto possibile.
Trattamento
Il trattamento può includere:
- il raschiamento, cioè una procedura che consiste nel dilatare la cervice per poter rimuovere il tessuto settico della gravidanza dall’interno dell’utero;
- la somministrazione di antibiotici speciali.
Generalmente lo specialista dovrebbe utilizzare strumenti speciali come un dispositivo di aspirazione per rimuovere i prodotti settici o il feto stesso.
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