Sindrome da distress respiratorio dell’adulto

Sindrome da distress respiratorio

La sindrome da distress respiratorio dell’adulto è una sindrome clinica denominata anche edema polmonare non cardiogeno nella quale vi sono una pesante ipossiemia e una diminuita efficienza polmonare che conduce all’insufficienza sia dell’ossigenazione sia della ventilazione. La mortalità varia dal 50% al 60%, ma migliora se l’intervento curativo è precoce.

Sindrome da distress respiratorioLa sindrome da distress respiratorio dell’adulto si contraddistingue per l’insulto polmonare e/o non polmonare alla membrana alveolo-capillare che causa spostamento di liquido negli spazi interstiziali e per la mancanza di equilibrio ventilazione-perfusione (V/Q) causata dallo shunt del sangue.

Cause della sindrome da distress respiratorio dell’adulto

Le cause possono essere molteplici e di natura sia polmonare sia non polmonare. Queste comprendono (ma non sono limitate a): polmonite, setticemia, aspirazione, shock provocato da qualsiasi causa, traumi; patologie metaboliche, ematologiche e immunologiche; agenti inalati, fumo, alte concentrazioni di ossigeno, composti corrosivi, grandi interventi chirurgici, embolia di aria o di gas.

Sintomi della sindrome da distress respiratorio dell’adulto

I sintomi più rilevanti che contraddistinguono la sindrome da distress respiratorio dell’adulto sono costituiti da dispnea grave con l’impiego dei muscoli accessori, incremento del fabbisogno di ossigeno terapeutico, ronchi e rantoli esplicativi udibili all’ascoltazione.

Diagnosi della sindrome da distress respiratorio dell’adulto

Il sintomo primario della sindrome da distress respiratorio dell’adulto è uno shunt e, a dispetto dell’aumento della terapia con ossigeno, persiste l’ipossiemia (anormale diminuzione dell’ossigeno contenuto nel sangue). Si riscontra per di più la riduzione della funzionalità polmonare, con la necessità di accrescimento della pressione necessaria per ventilare il degente soggetto a ventilazione meccanica. Per la formulazione della diagnosi sarà poi necessaria la lastra del torace che mostrerà infiltrati bilaterali e letture al catetere dell’arteria polmonare che mostreranno una pressione incuneata dell’arteria polmonare superiore a 18 mm di mercurio.

Trattamento della sindrome da distress respiratorio dell’adulto

Per poter avviare un trattamento adeguato della sindrome da distress respiratorio dell’adulto, è indispensabile accertare la causa sottostante della sindrome. Si deve avviare un supporto ventilatorio con PEEP (Pressione Positiva di Fine Espirazione). Quest’ultima tiene aperti gli alveoli e perciò rende migliore lo scambio gassoso: dunque, per conservare un’ossigenazione soddisfacente, si può impiegare una concentrazione di ossigeno più bassa. È indispensabile poi porre in essere un trattamento con liquidi. È plausibile che il paziente sia ipovolemico (sia cioè soggetto alla diminuzione del volume di sangue circolante) per il passaggio di liquido nell’interstizio del polmone. In tal senso possono essere utili il controllo con il catetere nell’arteria polmonare e i farmaci inotropi. I farmaci hanno lo scopo di curare la causa di base. I corticosteroidi sono adoperati sporadicamente a causa delle controversie che riguardano i giovamenti del loro uso. È fondamentale cominciare prematuramente e garantire nel tempo una alimentazione corretta.

Complicazioni della sindrome da distress respiratorio dell’adulto

Fra le complicazioni più rilevanti ingenerate dalla sindrome da distress respiratorio dell’adulto si ricordano la polmonite, la setticemia; complicazioni respiratorie quali embolie polmonari, barotrauma, tossicità da ossigeno, enfisema sottocutaneo o fibrosi polmonare. Ancora, complicazioni gastroenteriche quali ulcera da stress, ileo; complicazioni cardiache quali riduzione della portata cardiaca e disritmie; insufficienza renale, coagulazione intravascolare disseminata (DIC).