La difficoltà a respirare in posizione distesa è un disturbo che si verifica quando si respira attraverso un’ostruzione più o meno estesa delle vie respiratorie stando distesi.
Alcune persone soffrono del disturbo stando anche in posizione eretta, altri soggetti sperimentano un peggioramento del disturbo quando giacciono in posizione distesa.
Ciò può verificarsi perché stare sdraiati può influire negativamente sulla capacità del torace di alzarsi e di abbassarsi regolarmente, rendendo difficile la respirazione.
Stare distesi può anche essere causa di problemi con il drenaggio del muco nasale, circostanza questa che potrebbe scatenare attacchi di tosse.
La difficoltà a respirare in posizione distesa è un sintomo comune nei casi di asma, allergie, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e di apnea ostruttiva del sonno.
In questo articolo, daremo uno sguardo più da vicino alle potenziali cause della difficoltà a respirare in posizione distesa e al relativo trattamento. Forniremo anche suggerimenti su come dormire in presenza di questo sintomo.
Asma
L’asma è una patologia cronica che affligge oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo. È caratterizzata da tosse, difficoltà a respirare o mancanza di respiro.
La circostanza che i sintomi dell’asma possano peggiorare durante il sonno è abbastanza comune.
In questi casi si suole parlare di asma notturna.
I sintomi dell’asma notturna possono comprendere:
- oppressione toracica;
- fiato corto;
- tosse;
- difficoltà a respirare in posizione distesa.
L’asma notturna può essere un campanello d’allarme che ci dice che la patologia non è sotto controllo.
Le persone che sperimentano sintomi di asma notturna possono essere a rischio di essere colpiti da gravi attacchi di asma.
In questi casi, il medico può prescrivere un inalatore predosato per migliorare la respirazione.
Gli inalatori di emergenza possono aiutare in presenza di sintomi improvvisi e talvolta gravi.
Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS)
La sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS) è una patologia che provoca una diminuzione o un’interruzione improvvisa del flusso d’aria ai polmoni durante il sonno.
Ciò si verifica a causa del rilassamento dei muscoli faringei e dei tessuti molli, che si trovano nella parte posteriore della gola provocando il blocco delle vie respiratorie e interrompendo di conseguenza la respirazione.
I sintomi dell’apnea notturna includono:
- russamento frequente o rumoroso;
- sintomi di soffocamento, emissione di sbuffi o difficoltà a respirare in posizione distesa;
- risveglio mattutino con la bocca secca o con mal di gola;
- mal di testa mattutino
- difficoltà di concentrazione durante il giorno.
Il trattamento per la sindrome da apnee ostruttive del sonno può includere l’uso di un dispositivo da applicarsi sulla bocca durante la notte per aiutare a mantenere aperte le vie respiratorie.
Le macchine a pressione positiva continua delle vie respiratorie (CPAP) costituiscono spesso l’opzione migliore, ma nei casi complessi in cui una macchina CPAP non lenisce la sintomatologia o non risolve del tutto il problema potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico.
Ansia
L’ansia è un disturbo mentale piuttosto comune. Uno studio tedesco del 2015 ha accertato che ne soffre una percentuale della popolazione mondiale che raggiunge il 33,7%.
Oltre a causare cambiamenti dell’umore, l’ansia può indurre l’insorgenza di sintomi fisici, quali:
- respirazione accelerata o superficiale (iperventilazione);
- sudorazione;
- battito cardiaco accelerato e/o palpitazioni cardiache;
- sensazione di soffocamento.
Se un soggetto ansioso dovesse sperimentare un aumento dell’ansia nel corso della notte, non è infrequente che ciò si accompagni a un incremento della pressione sul torace.
Ciò induce spesso l’insorgenza di un broncospasmo (restringimento delle vie respiratorie) che a sua volta può causare un sibilo.
L’ansia e lo stress possono anche rendere più probabile che un soggetto reagisca agli allergeni, che possono scatenare un attacco d’asma.
Il trattamento in genere prevede la terapia psicologica, ma può anche comprendere l’assunzione di farmaci per la gestione dei sintomi.
La difficoltà a respirare in posizione distesa e l’obesità
Un’altra potenziale causa della difficoltà a respirare in posizione distesa è l’obesità.
Uno studio randomizzato su un campione di quasi 90.000 adulti ha messo in evidenza che un indice di massa corporea (BMI) più elevato si associa sovente alla difficoltà a respirare in posizione distesa, mentre uno studio del 2019 ha evidenziato come un indice di massa corporea più elevato si associ a depositi di grasso nei polmoni.
Ciò potrebbe spiegare perché i soggetti obesi possono soffrire di respiro affannoso, oltre a ulteriori difficoltà respiratorie.
Raggiungere il peso ottimale è un obbiettivo che si può conseguire, partendo ovviamente da una forte motivazione personale.
E’ necessario apportare cambiamenti significativi nella propria dieta e nel proprio stile di vita quotidiano: fare regolare esercizio fisico e trattare eventuali disturbi sottostanti che potrebbero contribuire all’aumento eccessivo di peso.
La difficoltà a respirare in posizione distesa e la bronchite
La bronchite è un’infiammazione dei bronchi, le due ramificazioni terminali della trachea deputati al passaggio dell’aria dalla trachea stessa a entrambi i polmoni.
Nel 95% dei casi, la bronchite acuta si verifica a causa di un’infezione virale, come ad esempio nel caso del raffreddore.
La bronchite può verificarsi anche a causa di batteri, allergeni o inquinanti come il fumo.
I sintomi della bronchite acuta comprendono:
- tosse produttiva;
- forte respiro sibilante o difficoltà a respirare;
- mal di gola, naso che cola o altri sintomi di un’infezione virale;
- febbre.
La bronchite virale acuta spesso migliora da sola. La tosse può durare 10-20 giorni.
I trattamenti per la bronchite variano a seconda della causa; per le infezioni virali i medici in genere raccomandano riposo e trattamenti che possono ridurre la tosse quali pastiglie per la gola, tè caldo o specifici farmaci lenitivi della tosse.
La difficoltà a respirare in posizione distesa e la malattia da reflusso gastroesofageo
La malattia da reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto dello stomaco, compreso l’acido, risale nell’esofago. I sintomi principali sono:
- reflusso acido;
- bruciore di stomaco;
- difficoltà o dolore durante la deglutizione;
- rigurgito di cibo;
- alito cattivo;
- mal di gola cronico;
- tosse ricorrente o cronica;
- difficoltà a respirare in posizione distesa.
I soggetti asmatici presentano un rischio maggiore di soffrire di malattia da reflusso gastroesofageo.
Ciò accade poiché gli episodi di asma possono causare il rilassamento della parte inferiore dell’esofago, consentendo all’acido presente nello stomaco di entrare nell’esofago stesso.
L’acido può anche causare l’insorgenza di episodi di asma o di sintomi di broncopneumopatia cronica ostruttiva, come la difficoltà a respirare in posizione distesa.
Ciò avviene in quanto il contatto della sostanza acida con tessuti non deputati a tollerarne la corrosività irrita le vie respiratorie.
I cambiamenti dello stile di vita, come evitare cibi che contribuiscono alle riacutizzazioni, possono ridurre i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo.
Il medico può anche prescrivere farmaci per ridurre la produzione di acido gastrico, quali gli inibitori della pompa protonica (omeprazolo).
Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una patologia che rende la respirazione progressivamente più difficile.
La causa principale è il fumo di tabacco, sebbene circa il 25% dei casi non siano collegati al fumo.
I principali sintomi della BPCO sono:
- tosse cronica e produttiva;
- respiro sibilante;
- fiato corto;
- oppressione toracica.
Purtroppo non esiste una cura per la BPCO; il medico può comunque prescrivere dei farmaci per aiutare ad aprire le vie respiratorie.
Anche l’ossigenoterapia supplementare e la chirurgia in alcuni casi possono essere di aiuto.
Come convivere con la difficoltà a respirare in posizione distesa
Le persone che soffrono di difficoltà a respirare in posizione distesa possono avere difficoltà a dormire.
In questi casi, ai fini di migliorare la qualità del sonno si possono seguire i seguenti accorgimenti:
- Evitare di consumare i pasti poco prima di andare a letto: le persone che soffrono di reflusso gastroesofageo dovrebbero consumare il pasto almeno 2-3 ore prima di coricarsi. Ciò può ridurre la risalita di reflusso acido durante la notte, alleviando l’irritazione nell’esofago.
- Evitare caffeina e alcol: sia la caffeina sia l’alcol aumentano la probabilità di scatenare una crisi asmatica. La caffeina può anche peggiorare il reflusso acido.
- Rimozione degli allergeni: se si soffre di asma o di bronchite causata da allergie, potrebbe essere utile identificare e rimuovere gli allergeni che potrebbero essere presenti durante il sonno. Ad esempio, se una persona consente a un animale domestico di dormire sul proprio letto, il pelo dell’animale stesso può causare il difficoltà a respirare in posizione distesa durante la notte.
- Provare i decongestionanti: i decongestionanti per il torace possono aiutare con la respirazione notturna, in particolare per le persone con bronchite acuta. I decongestionanti possono anche aiutare i soggetti asmatici, anche se in taluni casi possono addirittura peggiorare i sintomi.
- Sollevare la testa: sollevare la testa, il collo e le spalle può aiutare ad aprire le vie respiratorie durante il sonno, prevenendo l’insorgenza di difficoltà a respirare in posizione distesa. Inoltre, la posizione sollevata aiuta a ridurre la possibile risalita di reflusso acido dallo stomaco.
- Tenere i farmaci nelle vicinanze: tenere farmaci o inalatori che aiutano a respirare nelle vicinanze mentre si è sdraiati o si dorme può aiutare a gestire le crisi improvvise.
Quando cercare aiuto
È importante che le persone che hanno difficoltà a respirare in posizione sdraiata si rivolgano al proprio medico di fiducia.
I medici possono aiutare a individuare la causa esatta del disturbo e consigliare i rimedi più appropriati.
I seguenti sintomi rappresentano un campanello d’allarme del disturbo da difficoltà a respirare in posizione distesa:
- respirazione difficoltosa;
- dolore al petto, al braccio, al collo o alla mascella;
- colorazione delle labbra biancastra o bluastra;
- perdita di coscienza o difficoltà a rimanere svegli.
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